C’era una volta, il commento ad Anime disperate

Attenzione: il seguente articolo può contenere spoiler. Leggetelo a vostro rischio o se avete visto l’episodio. 

“I cattivi vincono sempre, perché non devono seguire a ogni costo le regole”. La consapevolezza di Henry nel rapporto tra bene e male è il tema principale di Anime disperate (in originale Desperate Souls), ottavo episodio di C’era una volta, la serie fiabesca di Kitsis e Horowitz in onda ogni martedì sera su Fox. E con questa visione del mondo dovrà fare i conti proprio Emma.

Infatti, dopo la morte di Graham, pare normale che Emma riceva la stella del nuovo sceriffo, ma Regina ovviamente non è d’accordo e vorrebbe darla a Sidney Glass, direttore del giornale di Storybrooke: ma non può farlo senza un’elezione. E se Glass ha Regina al suo fianco, Emma si allea con Gold; intanto, nel mondo delle favole, si racconta la storia di Tremotino, di come diventò il cattivo che conosciamo per non permettere al figlio di combattere in guerra. Scritto da Jane Espenson e diretto da Michael Waxman, Anime disperate riflette su cosa distingue gli eroi dai nemici, cosa comportano le scelte morali di chi pratica il bene o il male.

Ed è proprio il tipo di bivio di fronte cui si trova Emma, che più che combattere Regina – prontissima come sempre a metterle i bastoni tra le ruote e negarle il posto di sceriffo – si trova a fare i conti coi propri principi e con il signor Gold, il primo a rivelarle che lo statuto di Storybrooke prevedere elezioni per il sindaco e pronto a schierarsi al suo fianco: se infatti Regina sfrutta tutta la sua influenza per manipolare l’informazione, in mano per altro al candidato rivale, Gold architetta un diabolico piano per far vincere – ovviamente chiedendo un favore alla ragazza – Emma. Piazza una bomba davanti a casa del sindaco mentre il vice-sceriffo è con lei per protestare su una notizia data dal giornale, e fa accuratamente fotografare Emma mentre aiuta e salva Regina: una volta scoperto l’inganno, può la buona Emma vincere in quel modo?

Ovviamente no, e durante un dibattito pubblico confessa il piano di Gold, più temuto del sindaco, sfidandolo a viso aperto: ma Gold aveva previsto tutto, e sa che non c’è niente di meglio per vincere che sfidare il più potente della città. Ma l’episodio fa luce anche sulla “nascita” di Tremotino, che nel passato sfidò il signore oscuro per impossessarsi del suo potere e salvare il figlio dall’arruolamente nell’imminente guerra: ma a confronto col Male, Tremotino soccomberà e non saprà gestire il proprio potere.

Il prezzo da pagare, le conseguenze delle proprie scelte diventano il modo per la sceneggiatura di raccontare il cuore della storia, in cui più che la lotta tra buoni e cattivi, appassiona lo scontro tra i due malvagi della serie, Regina e Gold, che si sfidano come Paperone e Rockerduck per il controllo – politico o economico – della città. A questa idea servirebbe più coraggio di quanto non ne abbia la serie ABC, ma ormai la serie ha trovato ritmo e personalità giusti e soprattutto interessanti storie da raccontare. Dispiace solo che, per la struttura stessa dello show, attori come Giancarlo Esposito o Brad Dourif, sopraffini, vengano sacrificati a piccoli ruoli.

Voi cosa ne pensate di questo episodio? E cosa vi aspettate dopo aver visto il promo del prossimo? Ditecelo commentando l’articolo e restate con noi su Screenweek ed Episode39 per saperne di più di C’era una volta.