The Walking Dead, il commento a Nebraska

Attenzione: il seguente articolo può contenere spoiler. Leggetelo a vostro rischio o se avete visto l’episodio. 

Dopo una pausa di un paio di mesi, torna The Walking Dead, la serie horror AMC, trasmessa in Italia da Fox a sole 24 ore di distanza della trasmissione USA. Ed è un ritorno particolarmente atteso, dopo gli eventi drammatici prima della pausa, che mette Rick di fronte alle proprie responsabilità di capo e al dolore di Hershel.

Dopo la carneficina degli zombie dentro al capannone, Herhsel infatti vuole il gruppo fuori da casa sua e dalla sua fattoria, devastato dal dolore di vedere i suoi cari morire definitivamente. Ma contro Rick si mette anche Shane, accusando lo sceriffo di essere un illuso di poco polso che ha coinvolto il gruppo nella ricerca di Sophie nonostante fosse morta da tempo e rinchiusa nel capannone. Scritto da Evan Reilly e diretto da Clark Johnson, l’episodio s’immerge in un’atmosfera di lutto, di fine della speranza, e di riflessione sul futuro del gruppo.

Tutto l’episodio infatti, in modo anche piuttosto coraggioso rispetto a chi si aspettava un’impennata di azione e violenza, è un viaggio nel dolore di chi ha perso o sta perdendo tutto: per prima Carol che ha appena visto la propria figlia zombie ammazzata e che sconvolta non vuole che Sophie venga sepolta, perché non è una persona ma “un’altra cosa”; a seguire la famiglia Greene, che ha perso una volta per tutte gran parte dei loro cari, e che reagisce in vario modo, da Maggie che si aggrappa al rapporto con Glenn a Beth che collassa e va in shock catatonico. Fino a Hershel che si allontana e torna al bar, dove passava bevendo le sue giornate prima che nascesse Maggie.

Qui, avviene il confronto tra Rick e il capofamiglia Greene che sfiduciato non vuole più prendersi la responsabilità di una famiglia, perché non c’è più speranza, mentre lo sceriffo cerca di ricondurlo a una ragione meno annebbiata dall’alcool. In quel momento arrivano due brutti ceffi, che con varie moine e velate minacce cercano di farsi ospitare con le buone o con le cattive nella fattoria, nonostante i rifiuti di Rick. E quando le cose si mettono male, il leader non esita a venire fuori sparando ai due e ristabilendo la propria capacità di comando, almeno per ora. Anche perché Shane, di cui Dale sospetta le responsabilità nella morte di Otis, continua a lamentarsi e arrabbiarsi per le prese di posizione del “rivale”.

Un episodio quindi riflessivo e doloroso, segnato dal lutto e dalle sepolture, contrappuntato dai nostri che scavano le buche per seppellire i loro cari e concluso dal falò con cui vengono distrutti i resti dei vari zombie che i Greene hanno raccolto negli anni: ottimo lavoro per una regia che immerge la puntata nel silenzio e nelle pause per far risuonare meglio la tristezza e che sa costruire una sequenza di pura suspense, quella del bar, bella e teatrale che ricorda La foresta pietrificata di Archie Mayo. The Walking Dead, dopo la pausa, riparte controcorrente: è anche per questo che ci piace.

E voi cosa ne pensate? Vi è piaciuta la puntata? Guardate il promo della prossima, commentate qui sotto e rimanete su Screenweek ed Episode39 per tutti gli aggiornamenti su The Walking Dead.