The River racconta la vita e la sparizione del celebre esploratore Dr. Emmet Cole che ha trasformato la sua vita, e quella della sua famiglia, in una sorta di reality show settimanale che lo vede alle prese con la ‘magia’ di cui è convinto la natura sia permeata, attraverso location esotiche viste dalla sua barca “The Magus”. Cole scompare per sei mesi dopo una esplorazione in “solo”, e viene alla fine dichiarato morto. Ma lo è davvero? I suoi familiari e amici non ne sono convinti, e si imbarcano in una missione di salvataggio nella temibile Ammazzonia, e con loro anche una crew televisiva: lo scopo è di ritrovare Cole e di filmare tutto, ma durante il viaggio il gruppo si ritrova a dover affrontare delle terribili forze soprannaturali che sottolineano come l’avventura del Dr. Cole si sia trasformata in una sorta di adattamento della celebre esclamazione di Edgar Allan Poe: “state attenti a ciò che desiderate, perché potrebbe diventare vero.”
Girato sullo stile found footage, una ‘bibbia’ per i co-creatori Oren Peli e Michael R. Perry, The River ha un po’ le atmosfere di Blair Witch Project, il cuore di Heart of Darkness.. il tutto condito in un’autentica avventura horror con un’aura di mistery che vi imprigionerà in una inespicabile gravità con un carattere alquanto maligno. Per evocare un altro dei macabri idiomi di Poe, The Imp of the Perverse, The River è pieno di momenti in cui vorresti nasconderti dietro un cuscino e non guardare.. ma semplicemente non puoi distogliere lo sguardo. La tensione è alta durante ogni episodio del serial.
Ma senza dei bei personaggi The River non sarebbe ugualmente attraente. Il cast ha dato vita ad una serie di characters che conferiscono il loro meglio alla serie, e come nella migliore delle tradizioni dei mistery drama ognuno di loro porta con sè un segreto. Quali sono le reali motivazioni che li spingono nel viaggio? “Nulla è ciò che sembra a The River,” Joe Anderson, che interpreta il figlio di Emmet, Lincoln Cole, ha spiegato a TVOverMind. “E’ il modo migliore per descrivere la serie.”
Ed effettivamente non potrebbe averlo descritto meglio, cosa di cui vi renderete conto seguendo The River sulla ABC. “L’inaspettato” è il dominio del serial.
Il Lincoln Cole di Anderson è il perfetto esempio di quanto dicevo sopra riguardo i personaggi. E’ dilaniato dai conflitti all’interno e all’esterno, e porta sulle sue spalle un peso decisamente invadente. Allo stesso tempo, è intelligente, quasi sul punto di diventare un dottore, e non esattamente un novellino per quanto riguarda l’avventura, essendo cresciuto col padre sul The Magus. Se all’inizio vi sembrerà scontroso e antipatico, c’è quindi una ragione. “Lincoln ha passato sei mesi ad accettare l’idea che il padre fosse morto. Era scomparso da sei mesi ed è stato dichiarato morto. Lincoln ha dovuto provvedere al funerale, e la madre non c’era, e quando parte la missione è costretto a partecipare, altrimenti il network che sponsorizza il tutto non avrebbe prodotto lo show,” ha spiegato Anderson. “Lincoln pensa che sia qualcosa di ingiusto, di immorale; non sembra giusto a Lincoln che il padre possa essere morto e che la sua compagnia televisiva voglia trarne un reality show da quella pietosa situazione. All’inizio quindi è estremamente riluttante, ma poi – una volta a bordo – non c’è punto di ritorno.”
Per quanto riguarda l’esperienza di girare The River con lo stile “found footage”, come per il blockbuster Paranormal Activity di Peli, Anderson ha parlato di alcune delle difficoltà riscontrate. “Ci sono milioni di telecamere ovunque, e sei coperto a 360 gradi – sopra, sotto, a destra e sinistra – quindi devi essere al tuo meglio sotto ogni punto di vista, letteralmente. Una delle più grosse difficoltà è che c’è un attore che ti riprende. Non è un cameraman, ma un altro attore che ha in mano la camera, quindi bisogna imparare tutto ed essere bravissimi. Entro la fine della stagione saremo tutti dei provetti cameramen.”
Per coloro i quali sono un po’ nervosi all’idea che, iniziando The River, possano rimanere intrappolati in una trama troppo serializzata e quindi complicata, non devono preoccuparsi. C’è certamente un arco seriale orizzontale, ma Anderson ha assicurato che The River potrà ugualmente essere guardato dai casual vierwers che non amano i misteri più profondi. “Ogni settimana c’è una storia individuale, e durante tutta la stagione ci sono delle storyline che esplorano temi più grandi. In ogni episodio ci saranno dei pezzi che, uniti alla fine della stagione, daranno quelle risposte che il pubblico vorrà dalla serie. E’ un po’ per tutti i gusti: chi vuole solamente un appuntamento occasionale, ci seguirà con piacere. Chi deciderà di seguirci per tutta la stagione rimarrà a bocca aperta. In entrambi i modi, funziona!”
The River è partito ieri sera negli States, ed è già stato definito il nuovo Lost. Lo avete visto? Che ne pensate? Su Episode39 trovate tutte le info e le news su uno dei serial che, a nostro avviso, sarà tra i titoli più caldi della stagione midseason!
Fonte: TvOverMind