American Horror Story, il finale della prima stagione

American Horror Story, il finale della prima stagione

Di emanuele.r

Attenzione: il seguente articolo può contenere spoiler. Leggetelo a vostro rischio o se avete visto l’episodio. 

Si è conclusa ieri sera la prima stagione di American Horror Story, la serie di Falchuk e Murphy trasmessa da Fox il martedì in seconda sera: Rinascita (Afterbirth il titolo originale) semina sorprese lungo tutta la sua durata, sia per scelte narrative, sia per struttura, sia per prospettive nella seconda stagione, magari sbandando ma con una forza che molte serie dovrebbero invidiargli.

Dopo la morte di Vivien e Violet, Ben non riesce ad adattarsi e pensa al suicidio: lo aiutano in questo Hayden e gli altri fantasmi. Ma anche da morta, la famiglia Harmon deve lottare per proteggere il figlio appena nato. La morte di Ben, piazzata a 10 minuti dall’inizio dell’episodio, è solo una delle sorprese dell’episodio scritto da Jessica Sharzer e diretto da Bradley Buecker che chiude in modo notevole la stagione.

Aperto da un prologo nove mesi prima in cui Vivien sta per andarsene, ma il marito la trattiene con la promessa di una nuova casa e una nuova vita, Rinascita comincia come un finale, con Ben che, sfiduciato dalla vita e dalla casa, medita il suicidio e poi, aggredito da Hayden e da altri fantasmi, viene impiccato, penzolando dalla balaustra. Invece, l’episodio inizia da qui: da una parte Constance che, dopo essersi vista soffiare via il bimbo da Ben a inizio puntata, approfitta della tragedia per potarlo via e nasconderlo alla polizia; dall’altra, la ritrovata famiglia Harmon che si trova a dover affrontare gli altri fantasmi e i nuovi arrivati. Anche loro vanno cacciati, ma, anziché con le cattive, seguendo il consiglio di Moira, ossia in modo “gentile”. Vale a dire, inscenando un macabro spettacolo di morte e paura, con Ben nella tuta di lattice pronta a possedere la signora e Vivien intenta a spaventare l’uomo con un grand guignol di pistolettate e squartamenti per farli scappare.

Una scelta narrativa che rappresenta in un certo senso la visione della serie da parte degli autori, un American Horror Show, uno spettacolo sanguinoso e consapevole della sua natura d’artificio che spaventa e diverta gli spettatori venandosi di auto-parodia. Più tenera e dolente la storia tra i ragazzi, tra Tate e Violet: la natura del ragazzo è tutt’altro che pacifica e lo sappiamo, perciò quando vede il figlio dei nuovi arrivati parlare con Violet non regge la tensione e mentre gli Harmon cercano di salvare i nuovi arrivati dagli altri fantasmi, lui cerca di ucciderlo davvero. A salvarlo è Violet, che convince Tate a darle un bacio d’addio permettendo al ragazzino di fuggire per poi dare davvero l’addio al figlio di Constance. Che disperato cerca conforto nelle parole di Ben come terapeuta, il quale non concedendogli alcun perdono lo caccia, idealmente fuori casa. Come nel finale, in cui la ritrovata famiglia Harmon fantasma (compreso il gemello morto) festeggia il Natale – con spirito velatamente ironico – mentre Tate e Hayden restano dietro a un cancello, costretti ad “aspettare per sempre, se necessario”.

E se qui si chiude la storia della stagione, visto che come hanno dichiarato autori e produttori ogni stagione racconterà una storia differente, come proseguirà la serie alla luce dell’epilogo? Infatti, tre anni dopo, Constance si vanta della parrucchiera del suo bellissimo bambino, destinato a grandi cose: ma essendo, forse, il figlio del demonio, le grandi cose sono una tata sgozzata sul pavimento e mani sporche di sangue mentre il viso sorride. E’ questa l’ultima e inquietante immagine di una serie che, nonostante le critiche e i dubbi, ci ha conquistato e fatto vedere che l’horror in tv, grazie a sceneggiature che frullano i cliché in modo originale e regie che utilizzano il montaggio in senso anti-analitico e anti-classico, spiazzando e togliendo allo spettatore punti di riferimento, è possibile e auspicabile. A maggior ragione se le premesse per la seconda stagione – che dovrebbe partire nell’autunno 2012 – vedranno in prima linea la grande Jessica Lange. Voi che ne pensate? Avete apprezzato il finale e la serie? Commentate questo post e restate su Screenweek per nuove, eccitanti serie televisive.

LEGGI ANCHE

Civil War, non c’è guerra senza fotografia 16 Aprile 2024 - 12:00

Civil War di Alex Garland immagina una nuova guerra civile americana per riflettere non tanto sulle polarizzazioni del presente, ma sul ruolo del giornalismo.

Challengers, la recensione di Roberto Recchioni 12 Aprile 2024 - 18:00

Roberto Recchioni ci parla di Challengers, il corrispettivo filmico di un paio di sneaker firmate da Christian Louboutin. Ricercatissimo e pop al tempo stesso.

Omen – L’origine del Presagio: La recensione di Roberto Recchioni 5 Aprile 2024 - 8:25

Roberto Recchioni parla di Omen – L'origine del Presagio, un film consigliato a chiunque voglia un vero horror, spaventoso e disturbante

Il mio amico robot, la recensione del film di Pablo Berger 3 Aprile 2024 - 17:00

Il mio amico robot (alias Robot Dreams) non ha bisogno di parole per trasmettere tutta la sua bellezza e la sua maturità.

X-Men ’97 – Episodio 3: omaggi e citazioni 28 Marzo 2024 - 8:31

Curiosità, riferimenti, easter egg e omaggi ai fumetti nel terzo episodio di X-Men '97.

Kong contro Mechani-Kong: l’altro King Kong giapponese – Godzillopedia capitolo 4 26 Marzo 2024 - 8:00

Il secondo film della giapponese Toho dedicato a King Kong: Kong contro Mechani-Kong.

X-Men ’97 è una bomba (la recensione senza spoiler dei primi tre episodi) 20 Marzo 2024 - 8:01

X-Men '97 è la migliore cosa che potesse capitare a un vecchio fan dei mutanti Marvel, animati, a fumetti o entrambe le cose.

L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI 
L'annuncio si chiuderà tra pochi secondi
CHIUDI