Attenzione: il seguente articolo può contenere spoiler. Leggetelo a vostro rischio o se avete visto l’episodio.
Episodio esplosivo in tutti i sensi, il sesto di Alcatraz, la serie di fantascienza carceraria di Sarnoff, Lilien e Wynbrandt, prodotta da Fox con lo zampino di J.J.Abrams: per la trama, certo, ma perché dimostra come la serie abbia trovato ormai la propria formula e la cominci a seguire con una certa determinazione, superando le incertezze degli esordi.
Il detenuto che torna dal ’63 questa volta è Paxton Petty, un folle che seppellì mine nelle aree pubbliche di San Francisco: il suo scopo è quello di completare il suo piano criminale interrotto 50 anni fa, e vendicarsi di chi lo portò ad Alcatraz, Emerson Hauser. Episodio scritto da Lilien e Wynbrandt con Robert Hull e diretto da Paul Edwards, Paxton Petty prosegue nello scavare dentro i misteri dei personaggi che circondano il penitenziario di Alcatraz questa volta illuminandoci sul capo Hauser, ma soprattutto sulla sua discepola, la dottoressa Banerjee.
L’episodio si apre infatti con il primo incontro tra Lucy e l’agente Hauser all’approdo di Alcatraz, nel ’60, con il poliziotto nauseato dal viaggio in mare e la dottoressa sicurissima di sé e stacca subito sul presente con Lucy in fin di vita senza che i medici possano fare nulla e Hauser triste mentre riflette sulla possibilità di donare i suoi organi: su questo rapporto misterioso (Lucy è una ritornante anche lei? O nasconde altro?), si basa tutto l’episodio e anche le gesta criminali di Petty, folle bombarolo, pazzo militarista che voleva una medaglia d’oro per la guerra in Corea tanto da rubarle nei cimiteri, e decise a seminare il terrore per la città. Il suo piano è scritto in una poesia che solo Lucy, nel passato, è riuscita a decifrare e che è servita ad Hauser per sventare più di un attentato: ma tutto ciò, si rivolta proprio contro Hauser.
E’ lui infatti l’obiettivo dell’ultimo attentato di Petty, che ha praticamente bloccato da ore Emerson sopra una mina, per vendicarsi dei trattamenti terapeutici a base di torture ed elettroshock che la dottoressa somministrava al detenuto: l’attentato fallisce, sebbene esploda uccidendo un artificiere, e Hauser reagisce sparando alle gambe di Petty, prima di portarlo nel suo personale carcere. E prima di far visita a Lucy, ricordando l’appena accennata storia d’amore tra i due, portandola via e conducendola dal dottor Beauregard ordinandogli di “ripararla”.
Episodio teso e ben scritto, che supera il limite del poco spazio dato ai due protagonisti con un bel tratteggio dei personaggi di Lucy ed Emerson e con un’ottima gestione del suspense e del ritmo, senza parlare di un’interessante vena di romanticismo e del modo accattivante in cui si distillano i misteri. La serie sta facendo passai avanti, senza esagerare, e si sta conquistando – se non altro – un suo pubblico fedele, che si spera sarà ripagato per l’attesa da un bello sviluppo.
Voi che ne pensate di questo episodio? E che vi aspettate dal prossimo di cui vedete un promo qui sotto? Ditecelo commentando l’articolo e restando su Screenweek ed Episode39 per essere sempre aggiornati su Alcatraz.