Tutti pazzi per amore, il finale della terza stagione

Tutti pazzi per amore, il finale della terza stagione

Di emanuele.r


Anno nuovo, serie (non troppo) vecchie che finiscono. Per sempre? E’ presto, molto presto per dirlo.  Tutti pazzi per amore ha scelto il capodanno per finire la sua terza stagione, arrivando al 1° gennaio proprio come l’ambientazione dell’ultima puntata. Gli episodi 25 e 26 hanno quindi portato a conclusione praticamente tutte le molte, troppe storyline aperte e confermato da un lato i problemi che la serie ha avuto durante il ciclo di episodi, ma anche il miglioramento che la seconda parte della stagione ha avuto rispetto alla prima.

Doppio festeggiamento quindi per la famiglia allargatissima Giorgi/Del Fiore: mentre si prepara il cenone dell’ultimo dell’anno – con corollario emo per Nina e il suo amichetto -, si avvicina anche il matrimonio di Giampaolo ed Elisa con Monica costretta a fare da testimone. Ma riuscirà a stare calma o lotterà con ogni mezzo per strappare Giampaolo dalla cugina e dalla sua sospetta gravidanza? E riusciranno Emanuele e Cristina a riconquistare Viola e Raul? E alla fine, riuscirà Laura a dire a Paolo che è incinta? Quesiti che arriveranno fino alla fine del doppio episodio, scritto dal creatore Ivan Cotroneo e diretto come sempre da Laura Muscardin, che costruisce quasi tutte le sue storie come una corsa contro il tempo.

O meglio come una sessione di sceneggiatura: è questa l’ironica idea meta-linguistica che regge il finale, con Paolo e Laura che si trovano di fronte a una lavagna piena di post-it, con tutti i problemi da risolvere come linee narrative da dover chiudere, con l’imperativo di farlo entro l’inizio dell’anno nuovo, ossia entro la fine della puntata (proprio come fanno gli scrittori di serie tv). Il vero problema è che questi problemi sembrano troppi anche per uno scrittore bravo come Cotroneo: partiamo dal primo grande elemento, ossia il matrimonio a cui Monica fa da testimone. Dopo essere stata costretta dalle amiche a presenziare, il dubbio è se la direttrice della rivista riuscirà a starsene zitta e buona oppure davanti a tutti rivelerà il proprio amore per Giampaolo e soprattutto i dubbi sulla gravidanza della cugina: ovviamente lo farà e lei con il promesso sposo scapperanno dalla chiesa, nel più classico dei modi, dando il là alla vendetta di Elisa. Il secondo grande problema, che tiene banco per tutto il secondo episodio, è se la coppia di fratellastri tornerà insieme alla coppia di fratelli: Emanuele e Cristina le hanno provate tutte (il figlio di Laura prova persino a inginocchiarsi sui ceci per amore), ma non possono lasciare che gli amori della loro vita scappino via e così parte la ricerca durante la notte, seguiti dai genitori che non si fidano del loro stato psico-fisico. Altra ricerca, o meglio caccia al tesoro, è quella che organizzano Paolo e i ragazzi del vivaio per far tornare insieme Stefania e Giulio: la ricerca delle loro chiavi in una casa costellata dei ricordi felici della loro vita.

Il vero problema di questi episodi finali è nel modo in cui tutti i nodi vengono tirati all’estremo e poi sciolti in modo facile, sbrigativo, superficiale se non stupido, qualche volta: Elisa (come una novella Beatrix Kiddow), che si fa trovare a casa di Monica mentre questa con Giampaolo rincasano, viene convinta a desistere dal vendicarsi perché, vedendo il cugino di Giampaolo, ha le visioni del passato (quelle stesse che già durante il matrimonio avevano fatto crollare tutto) e s’innamora istantaneamente; Stefania e Giulio capiscono di amarsi e che quei momenti non possono essere sacrificati in nome dell’orgoglio; Emanuele insegue Viola (mentre per Cristina e Raul è tutto più semplice) e la convince a tornare da lui recitando una poesia che li fa letteralmente volare sopra il fontanone del Gianicolo. Questa esplosione di fantasia e di eccesso sentimentale – tra l’altro perfettamente in linea col contesto anti-realistico della stesso impianto musicale dello show – è forse improvvisa, può spiazzare e far storcere il naso, ma è coraggiosa, come alcune scelte anti-convenzionali (basti pensare a Maya, affaticata dall’astinenza, che ritrova Elio proprio nel momento in cui si è innamorato di un’altra e giura solennemente che non sarà mai più fedele a un altro uomo) ardite per RaiUno. Peccato che non tutto sia a quel livello, che non sempre il ritmo sia svelto come nei momenti migliori, che i trucchetti o le trovate appiccicate con lo sputo non manchino (su tutte: l’auto che resta senza benzina, Nina che senza motivo capisce di amare i colori e non è più emo, Eva che si riconcilia con la fidanzata in una battuta, quando lei dichiara l’omosessualità ai genitori oppure il giornale che ha successo e non deve chiudere detto così, in una telefonata, senza che freghi niente a qualcuno).

Elementi che sintetizzano perfettamente il giudizio sull’intera stagione: Tutti pazzi per amore ha trovato una seconda parte dell’annata all’altezza degli anni precedenti con episodi davvero divertenti e intelligenti, ma la tentazione di giocare sul filo dell’accumulo, ammucchiando tutti i personaggi insieme ha rivelato la poca cura – di scrittura e non solo – che questo ciclo ha avuto.  E così il finale non annega grazie alla verve e all’alchimia di tutti gli attori, da Emilio Solfrizzi a Carlotta Natoli, facendo risultare quasi credibile persino l’arrabbiata Martina Stella, ma fa fatica a stare a galla. Cosa succederà da qui in futuro? Lo stesso Solfrizzi ha recentemente dichiarato di non sapere se ci sarà una quarta stagione, nonostante l’ultimo episodio sia stato visto da quasi 5 milioni di spettatori. Voi che ne pensate? Vi è piaciuto questo finale? In attesa di saperne di più restate su Episode39 e Screenweek per altre recensioni delle serie del momento.

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