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Parks and Recreation, quando lo humour diventa municipale

Pubblicato il 12 gennaio 2012 di emanuele.r


Ci ha messo un po’ per farsi notare in Italia, ma dopo 4 stagioni, Parks and Recreation è giunta sugli schermi italiani di Joi (pacchetto Mediaset Premium). D’altronde, sembra il destino della comedy NBC di Greg Daniels e Michael Schur: anche negli USA ha dovuto combattere un po’, prima per non farsi cancellare e poi per farsi notare dalla critica, dal pubblico e da chi da i premi, visto che le nomination agli Emmy e ai Golden Globes sono arrivate solo recentemente.

La serie, che all’inizio doveva essere uno spin-off di The Office (con cui condivide parte di autori e produttori), è ambientata nell’ufficio del comune di Pawnee dedicato ai parchi e alle attività ricreative: la protagonista è Leslie (una spassosa Amy Poehler), la vice-direttrice dell’ufficio, che cerca ambiziosamente di farsi assegnare la gestione di un parco o di un comitato, ma che dovrà vedersela con le sue difficoltà e le stranezze di chi le sta intorno. Girato – come The Office e Modern Family – con la tecnica del falso documentario (mockumentary), lo show è adorabile fin dalla sigla, pieno di umorismo intelligente e moderno, ma anche con personaggi più spessi rispetto alle macchiette da sitcomedy e con un’idea dell’America precisa e interessante. Un mix tra Spin City e The West Wing. Non ci credete? Allora andate a vederla e seguite Screenweek per saperne di più sulle novità della tv.