Uno dei commenti più frequenti che si rivolge alla fiction italiana è la presenza sempre delle solite storie familiari e poliziesche che non offrono nulla di nuovo: Il tredicesimo apostolo prova a smentire queste critiche. Creata da Pietro Valsecchi e diretta dalla sua TaoDue, la serie che va in onda ogni mercoledì sera su Canale 5 si pone infatti come un misto tra X-Files, Fringe e le atmosfere da horror anni ’70 come Il presagio.
Protagonista è padre Gabriel (un anti-Don Matteo), un prete anti-conformista che da sempre studia i fenomeni inspiegabili per valutarne eventuali provenienze divine, che incrocia sul suo cammino la psico-terapeuta Claudia: insieme affronteranno misteri e pericoli, gli intrighi della curia e il mistero che è nascosto nel passato di Gabriel. Dodici episodi previsti per questa prima stagione che raccontano con spirito nuovo e tensione storie classiche dell’horror moderno, tra possessioni e fenomeni paranormali, riuscendo a toccare anche contesti delicati come la politica all’interno degli ordini clericali e l’amore tra un laico e un prelato.
Protagonisti di questa serie, che ha nella tensione delle sceneggiature e in una messinscena interessante (tranne per alcuni brutti effetti speciali) i suoi punti di forza, Claudio Gioè, diventato noto al pubblico televisivo per Il capo dei capi, e Claudia Pandolfi, entrambi convincenti e a loro agio con personaggi meglio scritti che nella media della tv italiana. Un prodotto quindi da seguire e ammirare, che dimostra come la serialità Mediaset riesca spesso, anche fosse solo per il coraggio nella rappresentazione, ad avere un marcia in più. Il che non sempre significa uscire dalla mediocrità, come invece in questo caso. Voi che ne pensate di questa serie? Commentatela con noi e restate su Screenweek per scoprire le serie più interessanti della tv.