Torniamo alla nostra rubrica dedicata alle clip del cinema horror e sci-fi con un film famoso per essere “il peggiore mai realizzato”. Non è vero, ed è stato fatto ben di peggio, ma è innegabile che l’assoluta mancanza di una qualsivoglia capacità di scrittura, regia e, in generale, logica, fa di Plan 9 From Outer Space uno dei casi di “so bad it’s good”.
La pellicola è diretta da Edward D. Wood Jr., alias Ed Wood, regista omaggiato da Tim Burton nell’omonimo film. Wood, possiamo dirlo senza mezzi termini, era un totale incapace dal punto di vista artistico, non sapeva costruire una trama coerente manco a pagarlo e girava a ruota una serie di titoli uno più improponibile dell’altro. Ma in lui c’era un entusiasmo per la settima arte e una voglia di sfidare i propri limiti che ne fanno un eroe del cinema, un esempio da seguire per il derelitto cinema italiano, privo di ogni slancio di originalità e desiderio di tentare strade nuove.
Resta in fatto che Plan 9 è un abominio a partire dalla concezione: Wood aveva girato alcune scene con Bela Lugosi (che nei suoi ultimi anni era decaduto ed era stato “salvato” da Wood) per un paio di film horror, Tomb of the Vampire e The Ghoul Goes West. Poi Lugosi era morto, lasciando ben poche scene girate, ma Wood ebbe la “geniale” idea di includerle in un nuovo progetto. Il girato includeva riprese dell’attore che piangeva a un funerale, che entrava e usciva dalla casa di Tor Johnson (wrestler svedese che era anche un abituale collaboratore di Wood) e che si aggirava in un cimitero vestito da Dracula. Come includere queste sequenze in un film di fantascienza? Eureka: inventandosi degli alieni che resuscitavano i morti! Spazio dunque a Vampira (al secolo Maila Nurmi) nei panni della defunta moglie di Lugosi. All’inizio del film vediamo dunque l’attore piangere al funerale della moglie (ce lo spiega una voce narrante), per poi finire sotto un’auto lui stesso (evento che non è mai direttamente mostrato). Risultato: anche il vecchio resuscita, ma visto che Lugosi non poteva davvero tornare in vita, Wood chiamò il chiropratico dell’attore (giuro!) e gli fece interpretare il film con il mantello sul viso. Perché il poveraccio non assomigliava ovviamente per nulla a Lugosi. Se non è genio questo…
Il resto del film blatera di alieni (molto simili agli umani, anzi diciamo pure uguali) che intendono conquistare la terra resuscitando i morti. In realtà sembrerebbe quasi un’ideona, se non fosse che nel film non si vedono mai eserciti di zombie, ma due o tre poveri cristi che si muovono spaesati nell’inquadratura. Seguono attori che leggono il copione in scena, aeroplani senza comandi, interni di astronavi aliene con le tende e dischi volanti col filo. In una parola: meraviglia.
A seguire, l’inizio del film, sottotitolato in italiano. Qui lo trovate per intero, se volete.