Luck, il pilota in anteprima della serie diretta da Michael Mann

Pubblicato il 22 dicembre 2011 di emanuele.r


Sembrerà un ritornello, ma gli amanti del cinema e delle televisione attendono Luck come poche serie al mondo: creata e scritta dal David Milch di N.Y.P.D., interpretata da Dustin Hoffman e diretta da Michael Mann, almeno nel pilot. E proprio il pilot è stato trasmesso da HBO in anteprima quasi due mesi prima dell’inizio della serie, fissato per il 29 gennaio: e a giudicare dal primo episodio si prospetta una serie straordinaria.

La serie racconta da dentro il mondo delle corse, degli ippodromi, dei cavalli: un gangster appena uscito di prigione che cerca di rifarsi una credibilità e il suo autista, diventato proprietario di un cavallo; un gruppo di giocatori incalliti pieni di debiti e collusioni con la polizia corrotta; i fantini e gli stallieri che cercano di fare di tutto perché i cavalli possano dare il loro meglio. Storie e personaggi che finiranno necessariamente per incrociarsi nella sceneggiatura di David Milch, che porta quasi all’estremo la tecnica narrativa corale di Deadwood raccontando più un mondo e un intero contesto che dei personaggi: scelta ardita, e molto, ma anche efficace.

Aperto da Splitting the Atom dei Massive Attack in sigla, lo show si pone l’ambizione non molto piccola di descrivere il microcosmo che ruota attorno ai cavalli, fatto di denaro, violenza, speranze e miserie, illusioni e violenza, e che diventa perfetta allegoria del nostro mondo, della rincorsa folle a una felicità fatta di ricchezza, con il personaggio di Chester Bernstein – in questo episodio fa da cornice più che essere il centro del quadro – collante marcio, malato, ma a suo modo desolato e tragico: narrato praticamente in tempo reale, come mostra una delle prime incredibili sequenze nella quale il ritorno di Bernstein a casa dal carcere è intervallato dal suo mondo in lento ma evidente disfacimento, Luck vive e cresce – inutile negarlo – sulla grande regia di Mann (Heat-La sfida, Nemico pubblico) che porta sul piccolo schermo una dimensione diversa, compressa, molto diversa da quella televisiva, capace di prendere un modello televisivo molto lontano dal suo  – di solito stretto tra due, massimo tre personaggi – e renderlo personale, figlio del proprio occhio, della propria mano, del proprio polso.

Basti vedere l’uso radicale del digitale in una sequenza come quella della corsa centrale, che da sola vale ore di televisione messe insieme, o la cura maniacale di una sceneggiatura che racconta l’universo delle corse fin nei minimi dettagli (l’attesa che un cavallo evacui per poter partecipare a una gara), per capire come l’episodio sia un assoluto capolavoro che può dar vita a una serie assolutamente grandiosa. Che si fa forza su un cast di primissima scelta, oltre a Hoffman, Dennis Farina, Nick Nolte e Michael Gambon (Silente in Harry Potter) come mostra il promo della stagione qui sotto. L’attesa è spasmodica dopo il pilot: sarà stata una saggia idea farlo cominciare a fine gennaio? Voi che ne pensate? Vi aggiorneremo costantemente qui su Screenweek.

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