A Good Old Fashioned Orgy, commedia a tutto sesso

Pubblicato il 05 dicembre 2011 di emanuele.r


Al cinema americano degli ultimi 20 anni, vedasi i fratelli Farrelly, piace molto raccontare la maturazione della generazione dei trentenni attraverso il rapporto tra sesso e amore, tra volgarità e sentimenti. Su questa scia si pone anche A Good Old Fashioned Orgy, una commedia a sfondo sessuale diretta da Alex Gregory e Peter Huyck persentata al festival di Torino nella sezione Festa mobile-Figure nel paesaggio.
Il film racconta di un gruppo di amici dediti a organizzare feste selvagge nella casa al mare di uno di loro; ma quande il padre decide di venderla, per loro è arrivato ilo tempo di dire addio alle feste. E cosa c’è di meglio di una bella orgia vecchio stile? Ovviamente non sarà così facile. Scritta dai due registi, una commedia che echeggia molto cinema contemporaneo come Una notte da leoni, ma che in realtà sembra più un Immaturi sessualmente liberato.

Il film infatti si basa per la maggior parte sul tentativo di convincere ogni membro della comitiva a unirsi a questa avventura, lavorando sugli equivoci, le difficoltà psicologiche, ma anche ricreando un’atmosfera di amicizia matura e fine di un’era che non può non coinvolgere lo spettatore: fino a un divertente finale in cui, caso raro, i registi non si nascondono dietro il dito della provocazione per ristabilire il senso comune, ma vanno fino in fondo al loro discorso morale (e grazie al cielo non moralista).
Non è il film esilarante che poteva essere, un Hollywood Party nell’era del porno, e soprattutto dal punto di vista delle gag la fantasia un po’ latita, ma fa piacere vedere un film sincero e non edulcorato, che prende posizione in maniera non conformista ma non per questo arrogante. Merito anche di un affiatato cast in cui oltre al Jason Sudeikis di Libera Uscita, troviamo Tyler Labine e la bella Lake Bell. Un film che fa stare bene, proprio come un’orgia tra amici. Non vi promettiamo orgie, ma ancora news dagli ultimi sgoccioli del festival di Torino sì: solo su Screenweek.

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