Attenzione, il seguente articolo contiene spoiler. Continuate a leggerlo a vostro rischio o se avete già visto l’episodio.
Il titolo in questo caso dice tutto: i segreti del gruppo cominciano a venire a galla, in questo episodio di The Walking Dead che precede il midseason finale, ossia la chiusura della prima metà della stagione che tornerà verso la fine dell’inverno. E prima della puntata di “chiusura” si cominciano a turbare e sgretolare alcune dinamiche all’interno del gruppo: purtroppo accadono con quello che è l’episodio meno bello di quest’anno.
I “Segreti” del titolo sono sostanzialmente due: il fienile in cui i Greene tengono nascosti un bel po’ di zombie e la gravidanza di Lori e tutti e due vengono custoditi da Glenn. Che non essendo particolarmente forte li rivela a Dale. Intanto Rick e Lori decidono che è giunta ora per Carl di imparare a sparare, tramite gli insegnamenti di Shane, che assieme ad Andrea si trova ad affrontare un grosso pericolo. Scritto da Angela Kang e diretto da David Boyd, l’episodio è quello più psicologicamente denso e decisivo per il prosieguo della stagione, ma si rivela purtroppo anche il meno interessante, un po’ per le scelte narrative, un po’ per alcune cadute di stile.
Aperto da una scena in cui una dei Greene nutre gli zombi con una gallina, così da far capire un certo legame tra i morti e la famiglia, tutto Secrets si struttura come il gioco del telefono, in cui qualcuno dice qualcosa a qualcun altro aggravando la situazione a ogni passaggio: intelligente far partire tutto da Glenn, il più apparentemente debole e sacrificabile del gruppo che comincia però ad assumere forza e valore grazie al suo rapporto con Maggie, (alla quale salva la vita in farmacia con un uno scaffale e un pugnale), che parla con Dale il quale parla prima con Hershel, provando invano a convincerlo che quelli che un tempo erano la moglie e il figliastro non sono più persone, e poi con Lori, la quale non vuole dire niente a Rick perché è indecisa se tenere il bambino in un mondo crudele e disperato come quello invaso dai morti. Alla fine decide di tenere il bambino, ma lascia delle pillole in evidenza, facendosi scoprire da un arrabbiato Rick. Intanto Shane continua a rosicchiare posizioni da leader, in virtù della sua infallibile mira con la quale addestra i membri del gruppo, tra cui Andrea (rapidamente perdonata per aver sparato a Daryl) con la quale si trovano in grave pericolo ma ne escono in modo ridicolo: a lei basta un pizzico di sicurezza per passare in un secondo da imbranata a infallibile tiratrice. E pensare di far sesso in auto con Shane.
Sono queste due le più evidenti cadute di stile di cui sopra, quelle che rendono l’episodio poco credibile, svogliato nell’intreccio e frettoloso nelle risoluzioni (si veda il latente bipolarismo di Lori che manda giù 3/4 pillole abortive e poi, dopo 5 secondi nemmeno, corre a vomitare) che spreca un bello spunto di riflessione: cosa significa nascere e crescere, essere bambini in un mondo come quello in cui vivono i nostri, con l’infanzia che fa posto alla paura, le pistole vere a quelle giocattolo? Viene così da pensare che forse, il difetto principale della serie, e non solo dell’episodio, sia la mancanza di un po’ di coraggio in più: altrimenti Carl e Daryl sarebbero morti dopo essersi beccati dei proiettili, il gruppo sarebbe decimato in modo più evidente, Lori deciderebbe seriamente di abortire (la scelta più sensata in quel contesto, forse) o almeno ci penserebbe un po’ di più. Insomma, in una situazione simile, una serie che voglia trattare un argomento del genere con un tono verosimile metterebbe in scena persone che perdono la testa, che commettono gravi errori dalle gravi conseguenze. Invece fanno tutti la scelta giusta, tutti concorrono all’eroismo, non si muore quasi mai. Riflessioni retroattive a causa di un deludente episodio: ora però dobbiamo aspettare l’episodio di metà stagione, che promette fuochi d’artificio come potete vedere dal promo qui sotto. Aspettatelo con noi, commentando, su Episode39 e sul blog tv di Screenweek.