Intervistato in esclusiva dal sito SuperHeroHype, José Padilha ha rilasciato alcune dichiarazioni sul suo reboot di RoboCop, il cult movie diretto nel 1987 da Paul Verhoeven.
Il regista ha cercato di mettere in evidenzia alcune differenze sostanziali che ci saranno tra i due film:
“Il primo film è stato fantastico, ma al di là di tutto questo il concetto di RoboCop è fantastico, in primo luogo perché si presta ad un bel po’ di critica sociale, ma anche perché pone una domanda molto importante: ‘Quando si può dire che perdiamo la nostra umanità?’ […] Ho una mia personale visione e posso dirvi questo: nel primo RoboCop quando Alex Murphy viene ucciso si vedono alcune scene di lui in ospedale, alcune cose e poi si passa direttamente a lui come RoboCop. Il mio film mostrerà questa parte mancante. Come si crea un RoboCop? Come si può effettivamente togliere la parte umana da qualcuno e come si può riprogrammare il suo cervello?
Come detto in precedenza, l’impressione è che José Padilha abbia deciso di abbandonare le metafore sociali e i toni grotteschi usati da da Paul Verhoeven, per focalizzare l’attenzione sul protagonista e sulla sua condizione. Voi cosa ne pensate?