Dopo avervi mostrato ben cinque clip in italiano, torniamo a parlare de Il gatto con gli stivali, lo spin-off della saga di Shrek diretto da Chris Miller.
Come molti di voi sapranno, questa sere si terrà in quel di Roma la premiere del film. Nel frattempo Antonio Banderas e Salma Hayek, i doppiatori di Gatto Con Gli Stivali e di Kitty Zampe Di Velluto, assieme al regista Chris Miller e Jeffrey Katzenberg, CEO della Dreamworks Animation, hanno tenuto una conferenza stampa e hanno risposto alle domande degli intervistatori. La redazione di ScreenWEEK.it era ovviamente presente, ecco dunque il resoconto di quest’incontro che, vista la simpatia del cast, è risultato particolarmente divertente. L’intervista è accompagnata da alcune immagini del photocall.
Come è nata l’idea di fare un film totalmente incentrato sul personaggio del Gatto?
Chris Miller: lavorare su Shrek ci ha fatto scoprire la bellezza e la complessità di questo personaggio, così abbiamo pensato di creare qualcosa di nuovo. Vi assicuro che vedrete delle cose bellissime in questo film. Si tratta veramente di un gran bel personaggio. In questo film vedrete delle cose completamente differenti anche da ciò che avete visto negli stessi film di Shrek. Sarà un film molto potente e epico.
Ultimamente nei film viene usato il tema della fratellanza come elemento di risoluzione ai problemi globali. Anche in questo caso abbiamo un momento nel film in cui il Gatto dice a Humpty Dumpty che, malgrado i loro screzi, saranno amici per sempre. Volevo quindi sapere cosa pensate voi della fratellanza, potrebbe rappresentare una soluzione alla crisi che stiamo vivendo in questo particolare momento?
Antonio Banderas: (ride) In realtà non vedo alcuna implicazione politica nella relazione tra un uovo ed un gatto! Comunque se ripercorriamo le origini della storia del Gatto, in Shrek per esempio, possiamo vedere che inizialmente è una figura negativa ma poi si tira indietro proprio perché scopre il valore della fratellanza e della famiglia. In questo film si da anche molta importanza all’amicizia. Oltre a questo, il gatto capisce anche l’estrema importanza di un valore come il perdono. A mio avviso questa è l’unica “arma” che possiamo usare anche nella politica per cercare di mettere a posto le cose.
Salma Hayek: Anche io penso che la fratellanza sia un valore molto importante, ma credo che ci siano anche altre cose da prendere in considerazione. Prima di tutto il fatto che siamo tutti esseri umani. Bisogna pensare alla fratellanza in questo modo, tutti gli uomini al di là delle differenze culturali, religiose e politiche, sono esseri umani. Non dobbiamo mai dimenticarlo.
Quali sono gli aspetti che ti accomunano al personaggio del gatto?
AB: Hanno costruito il personaggio in modo molto complesso e personalmente penso che contenga molti elementi sia di Zorro che di Robin Hood. Quello che amo molto del Gatto è la sua forte personalità e la sua voce potente, che in qualche modo contrasta con la sua piccola statura.
Perché, visto che hai doppiato molto bene il personaggio nella nostra lingua, non parli in italiano durante la conferenza?
AB: (Parlando con la voce del gatto) Perchè non ho un copione con le risposte che devo dare (risate)! (parlando in italiano) Mi piace moltissima parlare italiano ma allo stesso tempo ho paura di sbagliare.
C’è molto di te nel personaggio del gatto. Quanto ti sei divertito in questa interpretazione e soprattutto a doppiarlo in italiano? La stessa domanda vale anche per Salma Hayek
AB: Quando stabilisci dei parametri, quando fissi i tratti salienti di un personaggio è difficile comunque renderlo in quel modo. In ogni caso si cerca sempre di interpretare, di mettere qualcosa di personale. È stato difficile per me doppiare in italiano. Lo è stato in spagnolo, figuratevi in italiano! Ma per fortuna siamo stati supportati da un fantastico direttore del doppiaggio. Mi sono divertito molto.
SH: Questo è un lavoro da sogno per me. Inoltre ho avuto la fortuna di poter interpretare un personaggio che ha sempre l’ultima parola su tutto, che sa ballare, che può saltare da un palazzo all’altro… certe volte quando sono bloccata nel traffico mi capita di pensare… Oh come mi piacerebbe essere Kitty in questo momento! Comunque è stato molto divertente e inoltre ho avuto la possibilità di girare il mondo insieme a queste persone fantastiche.
Come ti sei trovato a doppiare nelle diverse lingue? Quali difficoltà hai incontrato?
AB: Bisogna adattarsi alle principali caratteristiche del personaggio ma anche alle specificità che ogni lingua possiede, per esempio in spagnolo ho usato un particolare accento, in italiano ovviamente non ho potuto dargli una caratterizzazione dialettale, se non sporcandolo con un accento spagnolo, ma ho comunque cercato di dare al gatto la sua specificità.
Jeffrey Katzenberg: Ogni versione del film ha una sua specificità e unicità, la versone italiana è stata adattata in maniera unica e non sarà uguale a nessun’altra versione.
CM: Abbiamo cercato di rimanere lontani dai clichè della cultura popolare e dalle favole a abbiamo cercato di fare una cosa totalmente unica. Lo scopo di questo film era creare la leggenda del gatto con gli stivali.
Quali sono state le difficoltà tecniche incontrate per rendere al meglio ogni personaggio in ogni suo aspetto? Quando hai interpretato la gattina a cosa ti sei ispirata?
SH: Ogni volta che dovevo interpretare Kitty la mattina invece di farmi la doccia mi leccavo (ride)! Scherzi a parte, ho voluto affrontare quest’avventura senza troppi pensieri. Mi sono trovata in questo meraviglioso mondo felino così strano e affascinante al tempo stesso.
CM: Ci sono sempre delle difficoltà tecniche quando si gira un film. In particolare nel mondo dell’animazione la cosa più difficile da rendere sono i sentimenti e le espressioni del viso dei personaggi, questa è stata decisamente la parte più difficile.
Il film unisce elementi appartententi a diversi generi cinematografici e a tradizioni fiabesche differenti, è stato difficile riuscire a metterli insieme?
AB: Abbiamo cercato di mettere insieme diverse forze, anche noi attori abbiamo messo molto del nostro nella realizzazione di questo film. Fin dal primo script che ho ricevuto ho cercati di mettere del mio nell’interpretazione, per rendere il tutto molto più ricco e complesso. Quindi ogni versione che man mano leggevo era diversa da quella precedente.
SH: Io non ho letto nessuno script in precedenza. Quando abbiamo iniziato la lavorazione ho chiesto al regista come avrei dovuto intepreptare il personaggio di Kitty e anche loro hanno chiesto il mio parere. In pratica abbiamo costruito il personaggio insieme e questo è stato molto importante pe me. Penso che questo abbia contribuito a rendere più ricco il personaggio stesso, incoraggiandomi a improvvisare.
CM: È stata una lunga collaborazione con gli attori e anche con il team che ha scritto la storia. È stato molto stimolante poter collaborare con tutti loro allo sviluppo della storia e dei personaggi.
[Domanda per Salma Hayek] Kitty è una gatta senza artigli ma allo stesso tempo è scaltra e inteligente, quali sono i tuoi artigli nella vita?
SH: Questa è veramente una bella domanda. Penso che negli utlimi anni la società abbia tolto alle donne i propri strumenti per combattere. Ma in un modo o nell’altro noi riusciamo sempre a trovare il modo per cavarcela. Penso che la qualità più importante per noi donne sia la capacità di improvvisare e di cercare di prendere sempre il meglio di ciò che abbiamo. Noi abbiamo questa straordinaria abilità di riuscire a cavarcela anche nelle peggiori situazioni. Riusciamo sempre a sopravvivere.
[Domanda per Antonio Banderas] Conosci il cinema italiano contemporaneo? Ti piacerebbe lavorare con un regista italiano?
AB: Mi piacerebbe lavorare in qualsiasi posto che possa offrirmi una storia valida da raccontare. Negli ultimi tre anni sono successe molte cose nella mia vita professionale, ho fondato una casa di produzione, ho diversi progetti in cantiere e anche diverse collaborazioni con moltoi registi. Ci sono stati dei contatti con produzioni italiane, ma non so proprio se alla fine riusciremo a instaurare una collaborazione. In questo periodo sono coinvolto in moltissimi progetti che vorrei cercare di portare a termine.
Kitty e il gatto avranno dei gattini nel sequel?
SH: Credo che a questa domanda debba rispondere Jeffrey Katzenberg.
AB: (con la voce da gatto) perchè?
SH: Perchè lui sa se ci sarà un sequel.
AB: Si ma io sono il padre!!!
JK: Facendo questo film noi tutti ci siamo appassionati ai personaggi e agli stessi attori e la decisione di continuare questa storia in un eventuale sequel dipenderà soprattutto dalla reazione del pubblico, quindi speriamo in un grande successo. Poi, ovviamente, dovremmo avere una sceneggiatura valida.
SH: Nel caso dovesse esserci un sequel io e Antonio Banderas stiamo già pensando ai nomi!
[Domanda per Salma Hayek] Nella vita reale come difendi la tua famiglia dall’invadenza della stampa?
SH: Cerco di passare molto tempo con loro e faccio di tutto per star loro vicino, nonostante i molto impegni. Non posso realmente proteggere la mia famiglia dalle “incursioni” della stampa ma cerchiamo sempre di rimanere uniti in ogni situazione. Sono molto fiera della mia famiglia.
Il Gatto con gli Stivali arriverà nelle sale italiane (almeno 400 copie) il 16 dicembre 2011, anche in 3D. Per tutte le news ed i materiali potete andare sulla nostra scheda database (cliccate qui sotto) o sulla pagina Facebook ufficiale del film.