EXCL – ScreenWEEK incontra Gary Bruins e Jon Reish di Cars 2

Pubblicato il 06 novembre 2011 di Leotruman

Ultima tappa alla scoperta del mondo di Cars 2, l’ultima pellicola uscita nelle sale della Walt Disney-Pixar che ha incassato oltre 550 milioni di dollari in tutto il mondo!

Valentina Martelli, giornalista inviata a Los Angeles, ha incontrato in esclusiva per ScreenWEEK.it propri i creatori di questo fantastico lungometraggio animato, e abbiamo realizzato alcune videointerviste che cercano farci scoprire il maggior numero di curiosità su Cars 2!

Dopo il regista John Lasseter (qui trovate l’intervista), la produttrice Denise Ream (qui trovate l’intervista), il Character Art Director Jay Shuster (qui il suo video), i Supervising Animators Dave Mullins e Shawn Krause (qui l’intervista) siamo arrivati all’ultima tappa del nostro viaggio.

Cars 2 Teaser Poster Italia 1

In quest’ultima videointervista abbiamo incontrato Gary Bruins, Effects Supervisor, e Jon Reisch, Development & Effects Artist del film.

Dopo il video segue anche la trascrizione completa dell’intervista, che contiene alcune domande fatte proprio dai nostri lettori. Vi ricordiamo inoltre che qui trovate due clip in italiano, diffuse in occasione dell’uscita in DVD e Blu-Ray di Cars 2.

La prima scena del film ricorda molto Alla Ricerca di Nemo. Siamo rimasti spiazzati e con il 3D ed è ancora più pazzesco. Quali sono le difficoltà nella creazione dell’acqua?

L’acqua è una cosa interessante, perché prima questa sequenza non era nel film o pronta per il setting di Cars, con cose che conosciamo bene come segni di gomme sull’asfalto, fumo dai pneumatici, polvere… Quindi arriva questa sequenza e ci lascia spiazzati: “Oh, una grande sequenza con oceani e onde”. Parlando delle onde di Nemo la prima cosa da fare è testare le onde oceaniche di Nemo per vedere se ci garantiscono il look che stiamo cercando per Cars 2. I test hanno mostrato che era poco utile, quindi noi degli effetti speciali abbiamo iniziato a fare qualche ricerca: che programmi ci sono a disposizione? Che tecnologie? Che algoritmi per produrre una tempesta? Questo che vedete è il sistema che abbiamo elaborato, ora John ci fa vedere come funziona.

Questo è quello che il sistema ci permette di fare. La prima cosa da fare è creare dettagli extra ad alta frequenza, ma anche qui manca qualcosa… Quindi dovevamo trovare un sistema che ci permettesse di creare l’effetto onda, che elaborasse bene tutte le creste come se fossero mosse dal vento. Questa è la schermata su cui lavorano gli animatori. Una volta che iniziamo il rendering possiamo vedere tutti gli altri dettagli: la schiuma, altri dettagli ad alta frequenza sulle onde, oppure i movimenti creati dalla nave, come la scia dietro di essa… fino a vedere la sequenza finita, che è questa. Qui si vedono l’interazione con le luci di Crabby e la luce che filtra nell’acqua. Sono dettagli importanti perché rendono il tutto plausibile.

Quando guardo questi film mi sembra di vedere un film reale, se non fosse per i personaggi che ci ricordano che è animato. È tutto fantastico… il colore, la trasparenza… Voi vivete di tutto questo, vero?

Sì, una delle cose che facciamo è prendere ispirazione dal mondo circostante e poi abbellirla e caratterizzarla in base al film. È importante guardare il mondo intorno a te: mentre torni a casa puoi guardare le nuvole, o se sei su un ponte puoi guardare l’acqua, le onde causate da una barca. E certo, si può diventare ossessionati dai dettagli che molta gente non vedrebbe nemmeno.

Posso immaginare. La gente che vi dice: “Basta! Non mi interessano queste cose!”

Sì, mia moglie me lo dice sempre!

Sì, soprattutto dalle nostre compagne che non lavorano con noi e ci chiedono: “Cosa stai facendo?”. “PerchÈ fai delle foto dalla strada?”.

Mi servono!

Ora parliamo del 3D. Come fate a far sì che si integri bene nel film e che non ci siano solo cose che escono dallo schermo?

C’è un settore dello studio che discute con il regista sulle differenti tecniche da utilizzare e i meccanismi per realizzare l’esperienza 3D. Non siamo noi a farlo ma a quanto ho capito creano una finestra di cui puoi vedere l’interno e che fa uscire delle immagini verso di te.

Avete mai pensato che questa non sia la scelta giusta? Il 3D?

Scusa?

Secondo voi il 3D è adatto a film di questo tipo?

Ti chiedi quello che potrebbe fare per il film. Per me era chiaro, che le sequenze create, come Porto Corsa per esempio, avrebbero tratto vantaggio da questa profondità e dato al pubblico un’esperienza che non avrebbero potuto ottenere in altro modo.

Una cosa che ci ha fatto preoccupare è la sequenza iniziale. Dovevamo essere sicuri che al pubblico non venisse il mal di mare dai movimenti della macchina da presa e dell’acqua. Abbiamo lavorato molto su questo. Bella, ma sono tutti un po’ verdi in faccia dopo averla guardata!

Avete anche fatto un po’ di esplorazione… A parte l’Italia… anche a voi è venuto il mal di mare? Siete dovuti salire su una vera nave?

Non siamo saliti su una nave, ma la sezione artistica è andata in parecchi posti per conoscere tutti i dettagli dei luoghi, per poi metterli nel film e ovviamente adeguarli alle auto di Cars, che sono la parte più importante del film.

Qui dietro abbiamo un vero posto “non vero”. Come lo spiegate a un italiano?

Non me lo so spiegare! Credo sia una domanda per la sezione artistica. Il punto è che i luoghi devono essere adatti al film e qualche volta un posto reale va bene, ma altre volte no. Qualche volta bisogna prendersi delle libert‡ per ottenere qualcosa di bello, che catturi l’essenza della cultura ma allo stesso tempo sia l’ideale per la storia del film.

Esattamente, tutto parte dalla storia

Ora avete creato la “spianimazione”, quale sarà il prossimo passo? E quale sarà la vostra nuova sfida dopo aver creato un gran film come questo?

Per me la sfida è sempre stata produrre la visione del regista. Non mi pongo degli obiettivi secondari come l’utilizzo di una certa tecnologia piuttosto che un’altra. Quello che dobbiamo fare è creare immagini che siano già nella testa del regista. Se riusciamo a farlo senza compromessi e con efficienza, io sono contento.

Man mano che la tecnologia migliora noi cerchiamo di renderla artistica e concentrarci sull’aspetto artistico. La tecnologia ti porta fino a un certo punto, ma ci vuole l’occhio di un’artista per vedere la composizione, le luci, le ombre… e per creare la realtà che si vede al cinema.

Cars 2 ha fatto il suo ingresso nelle sale italiane il 22 giugno 2011. Per maggiori informazioni potete consultare le nostre News dal BlogQui invece trovate la pagina facebook ufficiale italiana del film.

E se siete interessati al magico mondo di Cars, non dimenticate di fare un salto su Amazon.it, dove potete trovare l’edizione home video del film e del precedente capitolo.

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