Terra Nova, la recensione di What Remains

Giunti al quarto episodio, per Terra Nova si può parlare in maniera più o meno definitiva della delusione dell’anno, ben più di Falling Skies che aveva meno ambizioni produttive: e non perché la qualità degli episodi non possa migliorare da qui alla fine, anzi spesso i network lavorano in progress, per permettere di migliorare le cose che non piacciono o deludono gli spettatori, ma perché lo stesso progetto pare affetto da un semplicismo e da un’approssimazione che cozza con gli ingenti capitali messi a disposizione.

Dopo gli pterosauri assassini, stavolta non ci sono rettiloni, ma un virus che fa perdere la memoria e retrocede i ricordi di molti anni, tanto da far rivivere agli abitanti della colonia esperienze passate; Taylor ed Elisabeth indagano in un centro scientifico in quarantena, ma ben presto vengono contagiati dal virus. Nel frattempo, Josh e Maddy proseguono i loro corteggiamenti. Episodio molto classico nel pretesto narrativo, scritto da Brynn Malone e diretto da Nelson McCormick che ne hanno fatto una sorta di Star Trek dei giorni nostri con componente familiare annessa.

Come negli episodi precedenti, ma in modo qui più esplicito, il centro di tutto è il pericolo del maschio alfa di fronte alla perdita della propria donna, o meglio, che la donna preferisca un altro maschio: aperto da Elisabeth che si “dimentica” la fede in ospedale, con un atto che avrebbe mandato Freud a nozze, il cuore drammatico è nella regressione della moglie di Jim fino alle memorie del college, quando non il detective Shannon, ma lo scienziato Malcolm era nel suo cuore. E infatti Jim è ssconcertato non perché la moglie gli ha sparato, ma perché ha abbracciato come Malcolm come se fossero fidanzati. Tutto poi si ricompone per il meglio, grazie alla fede ritrovata e a un bacio al sapore di virus: infatti, la ricerca di Elisabeth le fa scoprire che il virus di raffreddore – che affligge il marito – sconfigge quello dell’amnesia.

E se questa soluzione vi pare fin troppo semplice, sappiate che il semplicismo regna sovrano: la sequenza bacio/contagio/guarigione/ripristino status quo dura 30 secondi e per entrare nei computer segretissimi di un campo segretissimo dove si compiono ricerche clandestine e segretissime basta “saperne un po’” come dice Jim e la frase “Allora facciamo gli hacker!”. Ritmo e suspense ancora latitano, ma un po’ di brio l’episodio lo recupera, anche grazie a un finale in cui si scopre che i Sixers hanno contatti col 2149 e che Josh vuole far venire la sua ragazza. Di questo passo, al 13° episodio forse saremo soddisfatti. Per esserne sicuri continuate a seguire il nostro blog ed Episode39.