Warner Bros. ha opzionato i diritti di Satori, romanzo di Don Winslow che al cinema sarà scritto da Shane Salerno e sviluppato esplicitamente come “veicolo” per Leonardo DiCaprio, un attore che, nel corso della sua carriera, ha sempre evitato i franchise. Stavolta potrebbe fare un’eccezione, perché il progetto è inteso come l’inizio di un franchise “alla Jason Bourne“.
La storia è ambientata nel Giappone del dopoguerra, una terra contesa da Stati Uniti, Unione Sovietica, Francia e Cina. Lì, incontriamo Nicholai Hel, un occidentale che viene allenato alle arti marziali da un generale giapponese. In cambio, Hel lo uccide prima che possa essere processato come criminale di guerra. Per questo crimine, Hel viene spedito in carcere e torturato per tre anni, finché non viene liberato dalla CIA, che gli chiede di assassinare il commissario sovietico in Cina. Ad aiutarlo c’è una bellissima donna francese di cui lui si innamora, ma viene tradito dai suoi mandanti e deve farsi largo in Vietnam, inseguito da americani, cinesi, russi, il servizio segreto francese, la mafia corsa e quella vietnamita.
Insomma, una bella avventura che potrebbe regalarci un DiCaprio più leggero del solito. Tra questo e Django Unchained di Tarantino, sembra che finalmente anche l’attore abbia capito di dover differenziare i ruoli, ogni tanto. Ben venga!
(Fonte: Deadline)