Arrivare alla settima stagione più o meno indenni è un’impresa improba per gran parte delle serie televisive, visto che gran parte delle serie televisive non è scritta da grandi autori (e Grey’s Anatomy è solo una di queste). How I Met Your Mother – da buon fratello di Friends – ci è riuscito con pochi problemi, come vi avevamo già detto la settimana scorsa, sfornando al terzo episodio uno di quei gioiellini memorabili come Girls Versus Suits o Subway Wars.
Come dice il titolo, al centro di tutto c’è la nuova cravatta di Marshall, tempestata di paperelle per il ludibrio di Barney che, pur di toccare le tette da gravidanza di Lily accetta una rischiosa scommessa: riuscire in tutto ciò che fa l’acrobatico cuoco di un ristorante giapponese, pena indossare quella cravatta per un anno. Sorprese a non finire, mentre Ted cerca di raccontare cosa è successo tra lui e Victoria al ballo degli architetti. Dicevamo nell’introduzione che servono i grandi autori, e questo episodio – scritto nientemeno dai creatori Thomas & Bays e diretto da Pamela Fryman – dimostra quanto sia importante la scrittura in un prodotto del genere per non farlo invecchiare presto: il modo in cui le due storie s’intrecciano è magistrale.
Sono due gli elementi cardini dell’episodio, il flashback e l’auto-ironia. Il primo è il modo attraverso cui l’episodio si sviluppa in entrambe le direzioni: e se i flashback con cui Ted racconta cosa è successo (o non è successo) con Victoria e la continua malizia tra i due sono reali, immaginari e mai mostrati ma solo ricostruiti ipoteticamente sono quelli con cui Marshall e Lily intuiscono e dispiegano il subdolo e geniale piano di Barney per toccare le tette della donna incinta. L’auto-ironia invece è evidente nella costruzione stessa dell’episodio, che vede Ted narratore interrotto a più riprese dalla scommessa e che minuto dopo minuto interessa sempre meno i suoi ascoltatori, esattamente come le vicende dei personaggi secondari hanno contato sempre meno rispetto alla verve comica di Barney Stinson.
E questo disinteresse vero o presunto, apparentemente un limite o un difetto, diventa gag comica grazie ai tempi perfetti della regia e a un sceneggiatura molto intelligente e ben oliata in cui spiccano frasi come “Libra le tue tette per noi” e scene comiche come la splendida trattativa tra Lily e Barney su come e quanto far toccare le tette (e che poi diventa una parodia di Deal or No Deal, la versione americana del gioco Affari tuoi). Unico difetto, o almeno il più criticato dai fan, è il finale del rapporto tra Victoria e Ted, con lei che torna dal promesso sposo e afferma che Ted è ancora innamorato, ricambiato, di Robin, non a caso l’unica interessata al racconto di Ted. Sarà un passo decisivo verso l’ennesimo ritorno di fiamma tra i due?
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