Kevin Williamson è uno di quelli che i “giovani adulti”, come li definiscono nel settore, li conosce fin troppo bene. Suo è infatti il teendrama generazionele per eccellenza, Dawson’s Creek, e più di recente anche il cult The Vampire Diaries. Anche al cinema da anni scrive per il giovane pubblico, in primis con la saga di Scream. Insomma Kevin Williamson è certamente uno di quelli che sa cosa vogliono vedere i giovani.
The Vampire Diaries, che va in onda da tre anni a questa parte sulla CW, ne è stata la prova lampante. Prima della partenza c’era un po’ di diffidenza, a causa dell’era “Twilight” e di come questa abbia negativamente influito sulla reputazione dei vampiri, ma con lo scorrere degli episodi tutti si sono ricreduti: The Vampire Diaries è uno dei serial più intriganti e suspenseful del momento. Non sorprende affatto, quindi, che la CW abbia pensato di tentare il bis e di lasciare che a provarci fosse sempre Williamson.
Il “bis” è The Secret Circle, in partenza stasera negli States (in coppia con The Vampire Diaries; un’intera serata che porta la firma di Williamson), e noi di ScreenWeek lo abbiamo visto in anteprima per voi.
Partiamo col presupposto che The Secret Circle non è The Vampire Diaries. Come ha ampiamente ripetuto Williamson, i due serial sono ambientati in due diversi “universi” (leggi: nessun cross-over in arrivo!), quindi bisogna distanziarli. E’ un tantino difficile, perché le somiglianze sono molte: in primis sono protagonisti un gruppo di giovani adulti alle prese con “questioni soprannaturali”; ma soprattutto entrambi i serial sono tratti da due saghe di romanzi della stessa autrice, L.J. Smith.
Il pilot di The Secret Circle mi è piaciuto, ma non tanto quanto mi piacque il pilot di The Vampire Diaries. Rispetto a quest’ultimo, infatti, manca un po’ di mordente e/o di un universo mitologico ben definito. Ma andiamo con calma e vediamo di cosa parla, veramente, The Secret Circle.
Protagonista del serial è Cassie Blake, quella che era una teenager normale e felice – fino a quando sua madre, Amelia, muore in quello che sembra un tragico incidente. Rimasta orfana, Cassie è costretta a trasferirsi dalla nonna Jane nella piccola cittadina di Chance Harbor, Washington – quella stessa cittadina da cui la madre era fuggita anni prima – e dove i residenti sembrano conoscere Cassie meglio di quanto lei conosca se stessa. Cassie è una ragazza socievole e fa subito amicizia con un gruppo di ragazzi del luogo, e allo stesso tempo inizia a scoprire i segreti della storia della sua famiglia e i racconti delle streghe che, nel passato, popolavano Chance Harbor. Quello che non si sarebbe mai aspettata, però, è di essere la discendente di una delle più antiche famiglie di streghe del luogo e che la morte della madre in realtà non è stato un incidente. In particolare Cassie è l’ultimo membro di un “circolo segreto” di streghe, di cui fanno parte altre tre ragazze e due ragazzi, tutti discendenti dalle famiglie originarie di Chance Harbor. Sullo sfondo, poi, si muovono personaggi sinitri che hanno una propria “agenda”, come si suol dire, e per i quali il ritorno di Cassie a Chance Harbor rappresenta tutto ciò che stavano aspettando..
La premessa dello show è intrigante, certo, anche perché le streghe sono ‘creature soprannaturali’ che ci portiamo dietro sin dalla nostra infanzia, e sfido chiunque a non esserne quantomeno affascinato. E il pilot getta bene le basi della storia che, conoscendo Williamson, si districherà abilmente nel corso della stagione.
Personalmente la più grande “delusione” del pilota, e di conseguenza della serie, è rappresentata dal cast. A parte Gale Harold e Thomas Dekker, che mi sono piaciuti, per il resto il cast è fin troppo giovane ed acerbo. A partire da Britt Robertson, che non ha per niente il carisma della protagonista (come aveva già dimostrato nello sfortunato Life UneXpected). La CW d’altronde è solita lanciare i propri serial con attori semisconosciuti (un po’ per ragioni di budget, un po’ per ragioni commerciali), e c’è da dire che nel tempo – chi all’inizio non mi convinceva proprio – poi col passare degli episodi l’ha fatto.
Per il resto, fotografia e soundtrack ottime (quest’ultima strizza l’occhio al pubblico giovane indie, come tutti i serial CW). Una scena mi è piaciuta veramente tantissimo: quella in cui Cassie ‘impara’ con Adam a conoscere i suoi poteri nella foresta, e il risultato è una magica e bellissima pioggia di rugiada.. al contrario.