Questa settimana ci ricolleghiamo a eXistenZ e a David Cronenberg per parlare di un classico horror degli anni Ottanta, La mosca. Ispirata a un racconto di George Langelaan e al film L’esperimento del dottor K. (The Fly, in originale) da esso tratto negli anni Cinquanta, la pellicola di Cronenberg non è naturalmente un semplice remake, ma va ben oltre e si addentra ancora una volta nei temi cari al regista, in particolar modo la mutazione e la sessualità. C’è chi vede nella bizzarra e orripilante trasformazione di Seth Brundle (Jeff Goldblum, in uno dei suoi ruoli migliori) anche una metafora dell’AIDS.
La prima stesura dello script fu opera di Charles Edward Pogue, il quale propose la sua visione del materiale alla Fox dopo aver letto il racconto e visto il film originale. Lo studio apprezzò e pagò Pogue affinché scrivesse la sceneggiatura, ma a cose fatte ai capoccia non piacque quello che lessero. Il produttore Stuart Cornfeld convinse dunque la Fox a distribuire il film se fosse riuscito a ottenere un finanziamento esterno, che giunse nella persona di Mel Brooks, tramite la sua compagnia Brooksfilms. Cronenberg fu scelto come regista dopo che ebbe mollato Atto di forza, poi passato a Paul Verhoeven.
Il regista riscrisse ampiamente la sceneggiatura: ad esempio, in quella di Pogue il protagonista si chiama Geoff Powell ed è felicemente sposato con Barbara (personaggio poi ribattezzato Veronica Quaife e interpretato da Geena Davis). La trasformazione, nella versione di Cronenberg, è dovuta alla fusione tra i codici genetici di Brundle e della mosca, mentre in quella di Pogue, le cellule umane venivano sostituite da quelle dell’insetto e Powell si tramutava in una mosca gigante, perdendo l’uso della parola molto presto. Cronenberg cambiò anche questo: il suo Brundle mantiene l’uso della parola fino all’ultimo, e viene accentuato il progressivo cambiamento umorale e caratteriale del protagonista.
La mosca è un agghiacciante studio sull’ossessione umana per la scoperta scientifica, realizzato senza dispensare facili morali, ma con un’acutezza che rende l’orrore a tratti insostenibile. Per questo dobbiamo anche ringraziare il make-up di Chris Walas (che aveva lavorato anche a Gremlins e avrebbe diretto La mosca 2), vincitore dell’Oscar.
A seguire, una chicca: una lunga scena tagliata dal film, in cui Seth cerca di fondere un babbuino e un gatto! Più sotto ancora, il trailer originale.