Eccoci tornati, dopo una lunga pausa, alla rubrica del sabato, Pezzi di cinema. Oggi ci ricolleghiamo a Jude Law, attore di Gattaca, e arriviamo a eXistenZ, grandissima pellicola sci-fi diretta da David Cronenberg nel 1999. Ho sempre visto eXistenZ come una sorta di versione “intellettuale” di Matrix: non che il film dei Wachowski non abbia un’anima intellettuale nascosta sotto l’azione, ma appunto l’azione prende spesso il sopravvento – e ci mancherebbe, è girata talmente bene che siamo contenti così – mentre qui è proprio nel cervellotico intreccio di realtà che sta il fascino del film.
Spesso mi ritrovo a citare Philip K. Dick, uno dei miei autori preferiti (famoso per Blade Runner, tra gli altri): come Matrix, eXistenZ non è tratto dai romanzi dell’autore, ma sembra provenire dallo stesso universo, ne condivide tematiche e quesiti. Totalmente cronenberghiana è invece la fusione tra carne e macchina: ExistenZ prende il mondo dei videogiochi e, anziché utilizzarne l’iconografia classica fatta di pixel, guanti, visori, lo trasforma in un incubo intriso di metafore sulla maternità, di liquami, interiora. Un mondo biomeccanico, una mossa geniale perché, in questo modo, il film non invecchierà mai, non essendo schiavo della CGI in continua evoluzione. E poi così è molto più divertente il gioco di incastrare realtà a scatole cinesi: basta un niente, un minuscolo dettaglio, una creaturina un po’ strana, per spezzare l’illusione e spiazzare lo spettatore.
Colpi di scena eXistenZ ne riserva parecchi, sono sempre intelligenti e mai forzati, compreso il twist finale (d’altra parte Cronenberg ha detto di “odiare” Shyamalan!). Menzione d’onore per Jude Law e Jennifer Jason Leigh, due personaggi volutamente antipatici, e per il grande Willem Dafoe, che appare poco e brilla come sempre.
A seguire, Law e Leigh al ristorante.