Kathryn Bigelow sotto inchiesta per colpa di Bin Laden

Pubblicato il 11 agosto 2011 di Marco Triolo

The Hurt Locker Kathryn Bigelow Mark Boal Foto Dal Set 02

Kathryn Bigelow è in mezzo a un piccolo pasticcio insieme al fidato sceneggiatore Mark Boal, con cui ha lavorato a The Hurt Locker e al suo prossimo film, che racconterà della missione per catturare Bin Laden. Un membro del congresso, il senatore repubblicano Peter King, ha chiamato in causa i due autori, convinto che abbiano ottenuto informazioni riservate niente meno che dall’amministrazione Obama. Informazioni che potrebbero mettere a repentaglio le missioni anti-terrorismo, che vedrebbero così rivelate al mondo le loro tattiche segrete.

“Affermazioni ridicole”, ha dichiarato il portavoce della Casa Bianca Jay Carney; “Quando qualcuno lavora su articoli, libri, documentari o film che riguardano il Presidente, facciamo del nostro meglio per aiutarli e fare in modo che i fatti siano corretti. Non è un approccio nuovo ai media, non discutiamo informazioni top secret. E spero che, mentre affrontiamo senza sosta la minaccia del terrorismo, il Comitato per la Sicurezza Nazionale abbia preoccupazioni più importanti da discutere che un film”. Carney si riferisce direttamente a King, che è anche Presidente del Comitato per la Sicurezza Nazionale.

“Il nostro imminente progetto sulla lunga caccia a Bin Laden è in lavorazione da diversi anni e integra gli sforzi collettivi di tre amministrazioni”, rispondono a loro volta la Bigelow e Boal. “Il pericoloso lavoro di trovare uno degli uomini più ricercati al mondo è stato portato avanti da membri dell’esercito e dei servizi segreti che hanno messo a rischio le proprie vite per il bene comune, al di là dell’appartenenza politica. Questo è stato un trionfo americano, eroico e al di sopra delle parti, e non c’è ragione di suggerire che il nostro film rappresenti questa enorme vittoria in modo diverso”.

Insomma, si tratta di un caso che con ogni probabilità si sgonfierà presto. Certo, Boal è un ex giornalista di guerra, ed è anche un po’ sua la responsabilità di aver attirato l’attenzione di King sul film: in passato, ha dichiarato che, grazie al suo background, aveva avuto accesso a informazioni preziose che avrebbero dato una patina di realismo al film. Ma, al di là di questo, non c’è davvero motivo di credere che il cinema possa mettere a rischio la sicurezza nazionale. Voi che ne dite?

(Fonte: The Hollywood Reporter)

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