Quando verrà dato il primo ciak sul set de Il simbolo perduto, adattamento già programmato del terzo romanzo di Dan Brown con protagonista Robert Langdon (Tom Hanks), Ron Howard non sarà dietro la macchina da presa. Il regista dei primi due capitoli tornerà solo come produttore, mentre la Sony cercherà un nuovo autore da mettere al suo posto. E potrebbe non essere una brutta notizia, anzi.
Bisogna ammettere che Howard non ha la minima idea di come dirigere un thriller: non ha il senso della suspence, o almeno non è riuscito a comunicarlo negli altri due episodi. Certo, Angeli e demoni, da un punto di vista puramente cinematografico, è molto meglio de Il codice Da Vinci, ma non si può dire che sia un buon film in senso lato. Col giusto nome alle redini, Il simbolo perduto potrebbe diventare il capitolo migliore della serie.
La storia stavolta si sposta dalla vecchia Europa agli Stati Uniti, dove Langdon incappa in una cospirazione massonica durante una conferenza tenuta nella capitale americana. Quando il suo mentore Peter Solomon, stimato filantropo e massone, viene brutalmente rapito, inizia una corsa contro il tempo per decifrare i codici incisi su un misterioso oggetto che gli viene recapitato. La solita solfa, ma se ben diretta potrebbe funzionare a dovere. Che ne dite?
(Fonte: Deadline)