Pezzi di cinema: L’uomo che fuggì dal futuro (1971)

Pubblicato il 02 luglio 2011 di Marco Triolo

Se, vedendo The Island di Michael Bay, vi è capitato di avere un deja vù, probabilmente avevate già visto L’uomo che fuggì dal futuro, film con cui George Lucas esordì alla regia di un lungometraggio nel 1971. Il film, il cui titolo originale è omonimo al protagonista, THX 1138, si inserisce nel filone distopico derivante dal seminale “1984” di George Orwell, un genere che più o meno nello stesso periodo sfornò classici quali 2022: i sopravvissuti, Rollerball e La fuga di Logan. I timori e le ansie della guerra fredda intaccavano gli autori in maniera significativa, evidentemente.

L’uomo che fuggì dal futuro racconta di una perfetta società sotterranea, isolata dal mondo esterno senza una ragione specifica. In questo mondo candido, i sentimenti e le pulsioni sessuali sono stati banditi, soprattutto grazie all’uso di farmaci la cui assunzione è obbligatoria. Ciò porta a situazioni grottesche come i protagonisti accusati e ricercati per mancata assunzione di droghe. Tornando alla trama: l’operaio THX (Robert Duvall) decide di ribellarsi al sistema insieme alla sua coinquilina LUH 3417 (Maggie McOmie), e troverà inaspettato aiuto anche dal sorvegliante SEN 5241 (Donald Pleasence).

Come ogni opera di questo filone, il film di Lucas rappresenta una critica alla società dell’epoca: basti pensare che alcuni dialoghi di SEN sono stati “rubati” da un discorso di Nixon. Siamo nel 1971, in pieno intervento americano in Vietnam, e molti dissidenti vedevano nel governo americano una dittatura che spingeva i giovani a morire in un conflitto insensato, impedendo loro di decidere liberamente della propria condotta. Ma la figura retorica di un mondo controllato e asettico è talmente universale da funzionare anche oggi: guardando THX 1138 non si può fare a meno di pensare a tutte le occasioni in cui diamo via un pezzo della nostra libertà individuale per un po’ di benessere in più. Lucas incorpora nel suo film anche un’interessante riflessione sulle religioni organizzate: nel mondo di THX, è il governo a creare la divinità che i cittadini devono adorare, il misterioso OMM 0910, un concetto ancora oggi provocatorio, figurarsi nel ’71.

Il film fu un fiasco al botteghino, anche quando fu re-distribuito dopo il successo di Guerre stellari. Francis Ford Coppola, che aveva finanziato il film con la sua American Zoetrope e 300.000 dollari chiesi in prestito alla Warner, fu quasi costretto a chiudere per pagare il debito, ed evitò il fallimento solo grazie a un progetto da lui accettato controvoglia… Il padrino.

A seguire il trailer originale del film.

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