Una donna per la vita: la conferenza stampa a Roma

Una donna per la vita: la conferenza stampa a Roma

Di giorgia.a

Dopo anni passati a calcare le scene del cinema comico italiano, Maurizio Casagrande esordisce dietro la macchina da presa, firmando una storia d’amore di ispirazione autobiografica che vede al centro l’incontro con una donna apparentemente perfetta. Un film a budget ridotto, prodotto da Mitar Group con il sostegno del MiBAC e distribuito da Medusa, che, oltre allo stesso Casagrande, annovera tra i suoi interpreti alcuni tra i nomi maggiori del panorama comico nostrano, come Sabrina Impacciatore, Neri Marcorè, Giobbe Covatta, Vincenzo Salemme, Biagio Izzo, ma anche la bellissima Margareth Madè.
Abbiamo incontrato il regista e parte del cast a Roma, dove sono partite le riprese, che si sposteranno poi a Napoli, scelta appositamente per celebrarne lo splendore, quello di “una donna bellissima ma un po’ sfiorita, alla quale vogliamo ricordare la sua bellezza”.

Maurizio, come mai la scelta di passere dietro alla macchina da presa?
Si tratta di un progetto che ho scritto tanto tempo fa, e quando ho avuto l’occasione di conoscere questa giovane produzione ho deciso di tirarlo fuori dal cassetto. D’altronde, visto il mio ruolo storico di spalla, posso dire di essere un attore che ha sempre seguito la scena da “regista”, cioè da chi deve viverla guardandola. Siamo solo all’inizio della lavorazione, ma sono molto soddisfatto di ciò che sta venendo fuori, ovviamente ho qualche timore ma sono convinto che se le cose vengono fatte col cuore non si possa sbagliare.

C’è qualche regista con cui hai lavorato al quale ti ispiri?
Nel corso degli anni ho rubato un po’ a tutti con gli occhi, e quando prendi un po’ qui e un po’ lì finisci per sviluppare uno sguardo originale. Ad ogni modo, credo che le mie predilezioni varino in base agli stati d’animo ed ai momenti della vita… non penso di avere un punto di riferimento specifico.

Ed un genere a cui ti rifai?
Sicuramente la commedia all’italiana basata sull’umanità dei personaggi: credo che per far ridere sia necessario dare loro spessore. In tal proposito ho molto apprezzato una frase che il regista di The Tourist mi ha detto per ringraziarmi del mio piccolo contributo, nella quale definiva 3D il cinema fatto di personaggi veri e non bidimensionali, a prescindere dalla grandezza del ruolo.

Margareth, sono passati 2 anni da Baarìa, a che punto della tua carriera ti senti?
Mi sento sempre al punto di partenza, avendo poca esperienza nel campo. Questa è la mia prima commedia e giorno per giorno sarà una sorpresa scoprire anche questo lato del cinema: fortunatamente ho il piacere di farlo accanto a dei professionisti del genere. Confesso poi di essere stata subito colpita dalla sceneggiatura: nonostante sia un film comico, è scritto davvero col cuore.

E tu, Sabrina, che ne pensi?
Io ho accettato solo perché faccio la figa del film! Scherzi a parte, sono rimasta sorpresa dalla sceneggiatura, per la sua capacità di commuovere e far ridere nei punti giusti. Considerate che quando l’ho ricevuta mi trovavo a Parigi, dove per due mesi ho preso lezioni di francese: la mia insegnante era tutta d’un pezzo e per scioglierla ho deciso di raccontarle la storia del film. Alla fine persino lei si è messa a piangere! Sono contenta del mio personaggio, ha molte possibilità espressive e credo che interpretarlo sarà interessante. Soprattutto, mi ha sorpreso il fatto che pur essendo un debuttante Maurizio riesca a trasmettermi la tranquillità di un regista navigato: ha tutto in mente e si sente che ama profondamente questo progetto.

Veniamo invece a Neri…
Cosa posso aggiungere? Quando ho letto la sceneggiatura ho pianto, ma dall’inizio! In realtà ho un grande feeling con Maurizio, ci siamo conosciuti sul set di La scomparsa di Patò e ci siamo trovati subito, essendo entrambi molto ironici. Quando mi ha proposto il film la storia è stata quasi relativa, tanto era il piacere di fare questa cosa insieme. Ci sono tempi comici che funzionano perfettamente e situazioni a sé stanti così divertenti che potrebbero essere degli sketch a parte.

Conclude Maurizio Casagrande:
Una delle passioni che accomuna il mio personaggio e quello di Neri è l’amore per la musica, che condividiamo anche nella vita. Io infatti nasco come batterista e solo dopo ho iniziato a fare cinema… per questo vorremmo inserire nel film una parte live: almeno al fallimento come attori seguirà il successo come musicisti! Vorrei aggiungere un’ultima cosa: fare questo film per me significa seminare quello che ho raccolto negli anni, perché nel cast ci sono attori grandissimi, alcuni amici, altri colleghi che ammiro da sempre. Il che significa che, probabilmente, far bene il proprio lavoro porta davvero dei frutti.

In attesa dell’uscita in sala di Una donna per la vita, vi rimandiamo alla scheda sul nostro database.

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