Season Finales Recap: Fringe, 3.22 – The Day We Died

Season Finales Recap: Fringe, 3.22 – The Day We Died

Di Cristiano

Fringe 3x22 The Day We Died Promo 2

Maggio è un mese come un altro per i comuni mortali. Un trampolino di lancio per l’estate. Per noi malati telefilmici, invece, Maggio significa solo una cosa: tempo di season finales. I nostri telefilm preferiti, a cui dedichiamo settimana dopo settimana parte del nostro tempo, ci salutano fino all’atunno prossimo.. e lo fanno dandoci una buona ragione per tornare. Puntate al cardiopalma, insomma, dove ogni volta succede di tutto e di più. E superarsi, anno dopo anno, non è una cosa semplice..

Inizia quindi oggi uno speciale di ScreenWeek dedicato proprio ai finali di stagione, che inauguriamo oggi col primo serial che ha aperto le danze quest’anno: Fringe.

La serie di J.J. Abrams, che quest’anno è addirittura sopravvissuta allo spostamento al venerdì, tornerà l’anno prossimo con la quarta stagione. Considerando il livello qualitativo della passata stagione, che è stato più che eccellente, non so davvero cosa aspettarmi. Ma partiamo quindi dalle considerazioni su The Day We Died, ventiduesimo episodio della stagione.

Il tema portante della terza stagione è stato lo contro tra i due universi alternativi, con i nostri beniamini intenti a colpire l’altro universo al fine di salvaguardare il nostro. Dopo ventidue episodi, Peter asseconda quella profezia che sembra esser stata scritta secoli prima e che lo riguarda, attivando la macchina che porterebbe alla distruzione di uno dei due universi, in modo da evitare che il nostro universo finisca distrutto dai piani di Walternative. Nel momento in cui Peter mette in funzione la macchina, succede qualcosa che nessuno di noi poveri Fringe-iani si sarebbe aspettato: Peter viene catapultato nel futuro, nel 2026, in uno scenario apocalittico in cui si stanno consumando quelli che sembrano essere gli ultimi giorni del nostro pianeta.

L’episodio 3.21 si è concluso così, con un cliffangher bastardo che ci ha lasciato con una settimana a chiederci: sarà veramente il futuro? E se Peter fosse invece arrivato in un terzo universo? Con Fringe, si sa, c’è veramente da aspettarsi tutto.. ma ieri negli States, e stamattina per i più pazzerelli come me, finalmente delle risposte ci sono state date.

Quello che abbiamo visto era si effettivamente il futuro, e no, le cose non si mettono per niente bene. La situazione del nostro pianeta sembra essere sempre più instabile; continuano ad aprirsi varchi nella nostra realtà, anche a causa di un gruppo terroristico – Quelli della Fine dei Giorni – che tramite una serie di esplosivi di cui non si riesce a capire la natura o il funzionamento, quotidianamente contribuiscono a destabilizzare ancora di più la nostra realtà e ad avvicinarla all’ultimativa distruzione.

La Fringe Division ovviamente è chiamata ad indagare: nel futuro Olivia è a capo della Divisione, è sposata con Peter (che continua ad essere un agente), Astrid è stata promossa, e addirrutra nel gruppo è entrata la non più piccola nipotina di Olivia, Ella. Broyles è diventato senatore.

L’unico che sembrerebbe in grado di scoprire la natura degli esplosivi, e di fermare quindi gli attacchi terroristici, sembra essere il nostro Walter.. che in effetti manca all’appello. Quando Peter è costretto a rivolgersi a Broyles per ottenere il permesso di coinvolgere Walter, scopriamo che quest’ultimo è in prigione con l’accusa di aver causato la fine del mondo, per voler essere brevi (ad un certo punto Walter, parlando con Peter, lo ringrazia per averlo difeso al processo.. in effetti questo forse è un aspetto che potevano un pochino approfondire).

Nel frattempo scopriamo che il mandante degli attentati è niente di meno che Walternative, ben intenzionato a distruggere la nostra realtà dopo che la sua è stata distrutta dai nostri.. e che nei suoi piani c’è l’intento di far soffrire in particolare suo figlio, Peter, “l’arma” che ha messo la parola fine al suo universo. E per farlo uccide, a sangue freddo, Olivia.

Come al solito, il nostro Walter lavora meglio quando è fortemente provato dal punto di vista emozionale, e il funerale di Olivia gli conferisce quella spinta di cui necessitava e arriva ad architettare quella che dovrebbe essere la risoluzione a tutti i problemi: un viaggio nel tempo. Far tornare indietro Peter, proprio nel momento in cui ha azionato la macchina e distrutto l’altro universo, mettendo in moto quegli avvenimenti che poi sarebbero sfociati in quanto ho detto finora.

Scopriamo, intanto, che la Macchina è stata mandata indietro proprio dal Walter del futuro, e che i Primi Nativi di cui si è parlato durante questa stagione, non sono altro che i nostri beniamini nella loro versione futura.

Peter torna indietro in tempo per fermare la macchina, e per evitare la distruzione dell’altro universo. La fine di un universo, infatti, implicherebbe anche la fine dell’altro in quanto i due sono essenzialmente coesistenti. Ed è proprio di “coesistenza” che si tratta quando Peter, attraverso la macchina, porta nella stessa sala Walternative e Walter, Olivia ed Altivia, allo scopo di collaborare per l’esistenza di entrambi i mondi.

Ma la vera bomba arriva subito dopo: Peter scompare e nessuno sembra essersene accorto. Nella scena finale, vediamo i vari Osservatori riuniti e ben contenti del risultato: Peter ha assolto il suo compito, ed ora è come se non fosse mai esistito.

Questo il cliffangher con cui si chiude la terza stagione di Fringe. Un cliffangher che pone molti interrogativi: che fine ha fatto Peter? Chiaramente, tornerà; sembra piuttosto stupido anche solo ipotizzare contrario. Ma come faranno a reinserire nella trama Peter, se quest’ultimo non è mai esistito? Si riferiva a questo Walter quando parlava delle eventuali complicazioni che un viaggio nel tempo avrebbe comportato? E, ancora una volta, qual è il ruolo degli Osservatori in tutto ciò?

Fotografia e musiche assolutamente straordinarie, come al solito; ma soprattutto io vorrei concentrarmi un attimo su John Noble che, ancora una volta, ha saputo regalare tutta una serie di sfumature al personaggio di Walter (al contempo interpretando anche Walternative). Noble è un attore di grandissima qualità, ed è quasi un crimine che in questi tre anni non abbia ottenuto alcuna nomination agli Emmy (ma questa è la solita storia, ovvero lo snobismo verso i serial sci-fi e fantasy).

Sono veramente riuscito a fare un recap di questo episodio? Pensate che, dopo la visione, sono rimasto letteralmente senza parole per un bel po’ di tempo. Fringe ha dimostrato ancora una volta di essere una vera e propria perla nel panorama seriale internazionale: la brillante terza stagione ha confermato la qualità di questo serial che, però, non è ancora riuscito a conquistare il grande pubblico. L’ultimo episodio, ad esempio, è stato seguito da poco più di 3 milioni di telespettatori..

Pochi? Abbastanza? Per il momento non c’interessa: Fringe è stato rinnovato per una quarta stagione di ventidue episodi e tornerà a Settembre. E noi ce la faremo?

Ps: l’avete notato che la sigla era nera, si?

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