Con Johnny Depp da tempo sicuro nella parte di Tonto, aiutante indiano del Ranger Solitario nell’omonimo film Disney diretto da Gore Verbinski, aveva forse qualche dubbio che il personaggio non avrebbe assunto una maggiore importanza nel film? Beh, non avevatelo più, visto che ora lo stesso attore ha svelato le sue intenzioni a Entertainment Weekly:
“Ricordo che da piccolo guardavo la serie TV con Jay Silverheels e Clayton Moore e pensavo, ‘Perché il dannato Ranger Solitario dice a Tonto quello che deve fare?’. Amavo Tonto anche da ragazzino, e capivo che non veniva trattato tanto bene. Questa cosa mi è rimasta fissa in testa, e quando mi hanno proposto il film, ho iniziato a pensa a Tonto e a cosa avrei potuto fare per reinventare la relazione tra i due personaggi, tentando di cancellare tutta la spazzatura gettata contro i nativi americani nella storia del cinema”.
Uno scopo ammirevole, ma che non stupisce, considerando che Depp ha sangue indiano nelle vene:
“Mia nonna era in parte nativa, è cresciuta con i Cherokee o forse i Creek. Ha senso, visto che vengo dal Kentucky, un luogo ricco di Cherokee e Creek”.
Ma avere una genealogia indiana può causare anche pensieri spiacevoli:
“Quando leggi grandi libri come Bury My Heart At Wounded Knee di Dee Brown e Trail of Tears [di John Ehle], pensi che da qualche parte, lungo il tuo albero genealogico, ci sia stato un terribile stupro di cui tu sei il prodotto. Come se avessi una piccola scheggia nella tua composizione chimica”.
Lone Ranger sarà diretto, come dicevamo, da Gore Verbinski, autore dei primi tre capitoli della saga Pirati dei Caraibi. Armie Hammer è in lizza per interpretare il Ranger.
Per saperne di più sulla saga Pirati dei Caraibi, consultate il nostro speciale Cinema e Pirati!