This Must Be The Place non ce l’ha fatta e neanche Habemus Papam. L’Italia esce completamente a bocca asciutta dalla competizione ufficiale di Cannes. La giuria presieduta da Robert De Niro è stata per certi versi sorprendente nell’assegnazione di alcuni premi (nessuno aveva previsto un premio per Joseph Cedar e il suo Footonote, così come tutti davano a Kaurismaki almeno un riconoscimento), anche se la Palma d’Oro a Terrence Malick sembra più un omaggio alla carriera che un’oggettiva valutazione dell’opera in questione, molto bella, senza dubbio, ma che sarebbe stata vista con occhi diversi se fosse stata firmata da un qualsiasi altro regista.
Bello il premio a Refn per Drive, di cui vi abbiamo parlato benissimo e che alla fine si è rivelato un outsider capace di arrivare tra i primi al traguardo. Felici cheTilda Swinton non abbia vinto con We Need to Talk about Kevin visto che avrebbe fatto da volano ad un film che gioca, come vi abbiamo tante volte detto, su un ricatto emotivo con lo spettatore davvero insopportabile. Jean Dujardin ha vinto per The Artist e l’annuncio del suo nome ha significato istantaneamente che lo splendido lungometraggio di Hazanavicius non avrebbe vinto la Palma d’oro (a Cannes chi vince la Palma non può vincere premi per gli attori, a Venezia invece non si possono vincere due premi in generale). Dujardin però è straordinario, sul palco ha ringraziato la sua compagna sullo schermo, Bérénice Bejo, anche lei bravissima. Se andate a vedere il nostro totopalma, siamo stati tra i pochi, pochissimi in Italia, a mettere Dujardin possibile candidato come migliore attore.
L’ex fidanzata di Luc Besson, Maïwenn, segna il secondo premio alla Francia (dopo The Artist) con il suo Polisse. i Dardenne qualcosa indietro la portano sempre, e non è neanche un male. Alla fine le esternazioni di Von Trier non hanno impedito alla Dunst di vincere un premio, mentre le tante chiacchiere italiane e italiote su “quanto è stato apprezzato Sorrentino dai francesi”, si sono rivelate il classico specchietto per le allodole, ancora più triste visto che ce la siamo cantata e suonata da soli. Il film non era perfetto, il comunque bravo Sean Penn è parecchio sopra le righe (come abbiamo scritto nella nostra recensione) e questo è il risultato, anche se non significa che sia quello giusto, anche perchè dire giusto o sbagliato in queste situazioni legate alla discrezionalità, sarebbe davvero un bell’errore di presunzione.
Palma d’Oro al miglior film: The Tree of Life
Grand Prix Speciale della Giuria: Il ragazzo con la bicicletta ex aequo con Once Upon A Time In Anatolia
Premio all’interpretazione femminile: Kirsten Dunst per Melancholia
Premio all’interpretazione maschile: Jean Dujardin per The Artist
Prix de la mise en scène (miglior regista): Nicholas Winding Refn per Drive
Prix du scénario (miglior sceneggiatore): Joseph Cedar per Footnote
Premio della giuria: Maïwenn per Polisse
Camera d’Or (miglior opera prima di tutte le sezioni): Pablo Giorgelli per Las Acacias (Semaine de la critique)
Palma d’oro al miglior cortometraggio: Maryna per VrodaCross
Premio della Giuria (cortometraggio): – Wannes Destoop per Badpakje 46
Vi ricordo che per conoscere tutte le ultime news dal Festival e dal mercato di Cannes, vi basta cliccare sulla nostra scheda sul database (la trovate a questo link). Qui invece trovate i commenti e i film visti finora in concorso e qui fuori concorso.