Regia: Francesco Mazza
Cast: Massimo Ciavarro, Francesco Mariottini, Valeria Carassa, Marita Langella, Erik Gimelli Morosini, Bledi Bejleri
Durata: 98′
Anno: 2011
Una calda estate, una deliziosa cittadina del Mediterraneo, un concorso di danza che vede
contrapposte giovani squadre provenienti da diversi paesi europei.
Su questo palcoscenico, tra massacranti allenamenti, serate in allegria, amori che si
incrociano, amicizie che sembrano finire per sempre, si svolge la storia di Kostas, giovane
e talentuoso ballerino. Una storia che lo porta a sfidare i limiti della propria arte, ad affrontare ombre del suo passato, a scoprire affetti così puri ed importanti da imporre scelte fino ad ora impensabili.
Un percorso allo stesso tempo gioioso e straziante, al termine del quale Kostas diviene un
artista completo, ma soprattutto un uomo migliore.
Mare, amicizia, delusioni, primi amori sono gli ingredienti fondamentali di questo “romanzo di formazione” in chiave dance movie che vede protagonista Kostas (Francesco Mariottini), giovane ballerino e figlio d’arte alle prese con le prime asperità della vita. L a cornice è quella tipica delle vacanze estive, qui nella forma di una gara tra ballerini provenienti da tutta Europa, durante le quali il ragazzo ha modo di confrontarsi con delle scelte che cambieranno radicalmente il suo modo di percepire la vita.
Quello cui siamo davanti è un prodotto di chiara matrice televisiva, sofferente lacune che nemmeno il lodevole entusiasmo dei giovani intepreti e le apprezzabili coreografie sembrano in grado di colmare: il film paga infatti lo scotto di una trama tanto scarna quanto scontata, unita alla recitazione stentata di un cast proveniente essenzialmente dal mondo della danza. È su questa, infatti, che viene posto l’accento maggiore, con il chiaro intento di presentare l’arte del ballo come veicolo e catalizzatore di buoni sentimenti, il che, purtroppo, finisce spesso per generare un buonismo a tratti talmente incomprensibile da inficiare la verosimiglianza della storia (come è possibile che tutti i membri della squadra si mostrino concilianti con le scelte del protagonista, anche quando ad essere messi a rischio sono anni di duro lavoro?). Ciò che pesa maggiormente è però il mancato approfondimento psicologico dei personaggi, che sembrano muoversi sulla falsariga di azioni prestabilite, pecca tanto più grave quando oggetto della narrazione è proprio un momento di crescita personale, durante il quale conflitti ed illuminazioni interiori dovrebbero essere invece al centro della scena.
Sicuramente in target con le aspettative del pubblico cui è indirizzato, fatto da aspiranti ballerini e giovani affezionati di molti format televisivi nostrani, il film non risulta essere niente più della trasposizione cinematografica delle innumerevoli serie televisive che la fanno da padrone sui nostri schermi: molto lontano, purtroppo, dall’essere una risposta a quei dance movie di oltre oceano che, al di là di scelte narrative spesso scontate, offrono almeno qualche ora di godibile entertainment.
Dance for Life arriverà in sala il prossimo autunno: per tutte le news sul film vi rimandiamo alla nostra scheda sul database.