L’aria si scalda, la gente si sveste e parte per il mare, in questa prima e anticipata parentesi d’estate. Ma le sale sono sempre lì, pronte ad accogliervi nel loro buio ventre, per regalarvi un paio d’ore di svago con tanto di aria condizionata. Siete pronti per affrontare i film del weekend? Beh, pronti o no, si parte!
Ju tarramutu di Paolo Pisanelli
La ferità de L’Aquila è ancora aperta, a due anni dal terremoto che devastò la città abruzzese. Ju tarramutu si pone il nobile intento di sviscerare la speculazione edilizia che ha colpito L’Aquila come una seconda piaga dopo quella naturale. Il film è già al cinema da un paio di giorni, e vale la pena di dargli un’occhiata.
Drive Angry di Patrick Lussier – 3D
Un criminale finito all’inferno e chiamato come l’autore del “Satana” (John Milton), evade dall’aldilà per dare la caccia, con l’aiuto di una cameriera, a un satanista che gli ha ucciso la figlia e rapito la nipote. Sulla sua strada si porrà un emissario del Maligno. Se questa trama non è sufficiente per farvi esplodere il cervello per la demenziale nonchalance con cui frulla tutto il repertorio action/horror esistente, beh… aggiungiamo che i protagonisti sono il folle Nicolas Cage e la splendida Amber Heard, e il gioco è fatto. Ah, c’è anche William Fichtner, grande caratterista dal nome poco noto ma dalla faccia famosissima (l’abbiamo visto anche ne Il cavaliere oscuro). Qui le opinioni della critica.
The Next Three Days di Paul Haggis
Paul Haggis (Nella valle di Elah) torna con un film evidentemente su commissione: il remake del thriller francese Pour Elle. Russell Crowe intepreta un uomo che si vede arrestare la moglie con l’accusa di omicidio, e decide di farla evadere con ogni mezzo possibile. Ma fin dove saprà spingersi per lei? La ricetta è quella del thriller a orologeria con ambizioni morali, il cast mette insieme Crowe con Liam Neeson, Olivia Wilde, Elizabeth Banks e perfino Moran Atias. Basterà per fare breccia nel cuore del pubblico italiano? Qui la nostra recensione.
Fughe e approdi di Giovanna Taviani
Secondo documentario italiano della settimana, il film di Giovanna Taviani racconta le Eolie come luogo di emigrazione tra Ottocento e Novecento, e come set naturale prediletto dai grandi del cinema italiano, da Rossellini a Moretti. Con testimonianze degli abitanti delle isole.
C’è chi dice no di Giambattista Avellino
Luca Argentero, Paola Cortellesi e Paolo Ruffini interpretano questa commedia che funge anche da spaccato dell’Italia odierna. Tre ex compagni di scuola, un giornalista, un medico e un ricercatore, si alleano per colpire i raccomandati che li hanno privati delle loro grandi occasioni. Ciascuno se la prenderà con il raccomandato di un altro, per evitare di essere scoperti. Una trama che è incredibilmente simile a quella della commedia americaba Horrible Bosses, ma che tocca anche una piaga sempre aperta nel nostro paese, quella dell’assenza di meritocrazia. Il film si innesta nello stesso filone di commedia e denuncia che ha dato alla luce Tutta la vita davanti di Paolo Virzì. Qui le opinioni della critica.
A sud di New York di Elena Bonelli
Una talent scout italiana, che da anni vive a New York, torna nel Sud Italia per riscuotere un’eredità, e scopre la giovane Carmelina, dotata di una voce meravigliosa. Insieme, le due donne riusciranno a cambiare la propria vita in meglio. Elena Bonelli dirige una commedia brillante dai tratti favolistici, il cui chiaro messaggio è un invito a non rinunciare mai ai propri sogni. Un film dalla buona morale e dalle poche pretese, adatto per un’ora e mezza di svago a tempo di musica.
Rasputin di Louis Nero
Cercate un film italiano atipico? Eccolo qui. Louis Nero racconta la storia di Grigorij Efimovič Rasputin, misterioso consigliere dello Zar Nicola II, che pagò con la vita la fedeltà al sovrano. Il film si avvale della voce narrante di Franco Nero, che nonostante il nome non ha legami di parentela col regista. Francesco Cabras interpreta Rasputin, in una ricostruzione storica che è stata definita “ipnotica”. Dai, che se andiamo avanti così riusciamo a svincolarci dalle solite logiche italiane.
Lo stravagante mondo di Greenberg di Noah Baumbach
Il regista de Il calamaro e la balena ci regala un’interpretazione di Ben Stiller molto più malinconica del solito. Lasciati da parte i panni del mattatore, Stiller fa la parte di un quarantenne appena uscito da un esaurimento nervoso, che si ritrova imprigionato in una vita totalmente diversa da quella che si era aspettato. Ma forse l’amore di una ragazza più giovane di lui gli permetterà di tornare in carreggiata e uscire da un brutto periodo. Per chi cerca un film tenero ma per nulla melenso. Qui la nostra recensione.
Offside di Jafar Panahi
Un film del 2006 di Jafar Panahi arriva da noi solo cinque anni più tardi. Già, perché Offside non è un “nuovo” film di Panahi, visto che il regista iraniano è attualmente agli arresti e gli è stato anche impedito di lavorare per vent’anni. E date le premesse di Offside, è chiaro anche il perché: la storia è quella di un gruppo di ragazze che si fingono uomini per assistere alla partita che potrebbe qualificare l’Iran ai mondiali. Un’idea forte e provocatoria in un paese che evidentemente non ama questo tipo di provocazioni.
Goodbye Mama di Michelle Bonev
Due sorelle scoprono che la nonna malata di Alzheimer è stata rinchiusa dalla loro madre in un ospizio di quart’ordine, mentre lei si gode la pensione dell’anziana. Le due decidono quindi di trascinare la madre in tribunale, per ottenere la tutela della nonna. Un dramma diretto dall’attrice bulgara Michelle Bonev (La passione di Cristo), che mette a confronto tre generazioni di donne dal comunismo a oggi, tramite una serie di salti temporali che ricostruiscono la storia della Bulgaria in un arco di quarant’anni.
Come ogni settimana vi rimandiamo ai trailer e alle previsioni del box office. Qui invece trovate le nostre app per iPhone e iPad.