Gli appassionati dell’animazione più classica vanno matti per Wallace & Gromit: in un’epoca dominata dai lungometraggi di animazione realizzati al computer, i personaggi creati da Nick Park e portati in vita con l’ausilio di semplice argilla, modellata e fotografata a passo uno, come spiegheremo poi, hanno un che di affascinante. Oggi, per realizzare un cartone animato ci vuole una squadra di programmatori, seduti davanti a un computer e intenti tutto il giorno a battere dati su una tastiera. Certo, la Pixar ha fatto anche di questa tecnica un’arte, ma si perde un po’ quel fascino artigianale che l’animazione classica, anche quella a disegni animati, aveva.
Animare a passo uno (o in stop motion) significa creare un set in miniatura, creare le statuette dei personaggi, fotografarle in una determinata azione e poi modellarle, o sostituirle con altre, e ripetere l’operazione. I fotogrammi che ne conseguono creano l’effetto animato. E’ un processo lungo, complicato, estenuante e delicatissimo, ma alla fine ne escono dei veri e propri capolavori.
Come Wallace & Gromit – La maledizione del coniglio mannaro, appunto, un’opera che i suoi registi, Park e Steve Box, hanno definito il primo “horror vegetariano” della storia del cinema. Una definizione ironica, naturalmente: i genitori non si facciano scoraggiare. In fondo fa molta più paura La bella e la bestia Disney! A seguire, il trailer italiano del film…