Il Cult for Kids di questa settimana è anche un film che personalmente considero molto vicino al mio cuore: Navigator, una pellicola di fantascienza per ragazzi prodotta dalla Disney nel 1986, e che non ha nulla da invidiare ad altri cult adolescenziali anni Ottanta, pur essendo meno famoso. Il motivo per cui Navigator funziona così bene nel divertire, commuovere e tenere incollati alla poltrona, è probabilmente Max, il drone alieno che diventa più umano dopo aver scansionato la mente di David. Le sue battute e le sue spacconate sono passate alla storia (ad esempio, la scena in cui, a un passante sotto shock in una stazione di servizio, urla “Ehi, cicciobomba, troppi cioccolatini eh?”), e si tratta di uno dei pochi alieni non umanoidi e non organici, ma allo stesso tempo amichevoli, della storia del cinema.
Come detto, il film fu prodotto dalla Disney a metà anni Ottanta, dopo un lungo periodo in cui il ramo live action, ovvero non animato, dello studio era rimasto in stallo. Navigator fu l’inizio di una nuova era per i film con attori in carne ed ossa prodotti dalla casa di Topolino. E fu anche una delle prime pellicole ad utilizzare effetti al computer in 3D: si trattava in realtà di una “semplice” mappatura al computer dei fotogrammi, che consentì l’inserimento della navicella di Max. Un effetto che ancora oggi regge, anche al confronto con i ben più avanzati effetti odierni.
E’ interessante anche il fatto che, in un film per ragazzi, si tocchi un tema come quello delle abduction, ovvero i rapimenti di umani da parte di alieni, anche se in versione per nulla inquietante o spaventosa, come spesso accade quando questo tipo di fenomeno viene trattato al cinema
Se volete passare un’ora e mezza di svago in famiglia, Navigator è il film che fa per voi. E’ una delle rare pellicole da cui imparare più di quello che sembra: ad esempio, i vostri ragazzi potranno avere una prima infarinatura sulla Teoria della Relatività di Einstein, e scusate se è poco. Qui sotto, una lunga sequenza del film, che termina con la già citata scena della stazione di servizio.