Mildred Pierce: l’epopea di una donna durante la Grande Depressione

It’s not tv, it’s HBO. Uno slogan che potrebbe risultare presuntuoso e che invece, stagione dopo stagione, è una riconferma della qualità che la HBO è solita offrire ai suoi telespettatori. Metteteci che, da qualche anno a questa parte, la linea tra televisione e cinema si è fatta veramente sottilissima e anzi spesso i serial, per qualità e complessità, in alcuni casi superano tanti dei film in sala.

Tutta questa premessa per parlare di Mildred Pierce, l’ultima miniserie della scuderia HBO che vede protagonista la magnifica Kate Winslet. Partita due settimane fa, stasera il fortunato pubblico americano avrà modo di godersi il penultimo episodio di questa miniserie (ne sono previsti cinque).

Tratta dall’omonimo romanzo di James M. Cain (che tra l’altro ha visto una trasposizione cinematografica nel 1945, con la pellicola omonima che vede protagonista Joan Crawford), Mildred Pierce vede protagonista Mildred Pierce, appunto, una donna che si fa strada da sola durante uno dei periodi più difficili della storia americana: la Grande Depressione. Madre di due figlie, appena separatasi dal marito, Mildred si ritrova a dover far leva sulle proprie forze per mantenere la sua famiglia e se stessa: dopo aver lavorato per anni come cameriera in una tavola calda (non senza riluttanza), Mildred riesce ad aprire un ristorante tutto suo, nel frattempo ritrovandosi innamorata di un altro uomo e costantemente impegnata ad ottenere l’amore e il rispetto della figlia narcisista Veda (che da adulta ha le fattezze di Evan Rachel Wood).

Accanto alla Winslet troviamo Evan Rachel Wood appunto, mentre per quanto riguarda il cast maschile spunta senza ombra di dubbio l’attore australiano Guy Pearce, nel ruolo del bello e viziato Monty Beragon, l’uomo per cui Mildred si ritroverà a perdere la testa subito dopo il divorzio e che finirà, col tempo, per mantenere.

Vista la firma che porta, ovvero quella della HBO – uno dei network più consistenti e impeccabili del panorama mondiale, non c’è bisogno che sottolinei quanto tutto in Mildred Pierce sia curato alla perfezione: a partire dal cast, che è sublime in tutte le sue componenti; senza dimenticare i costumi, le scenografie e le musiche. Tutto è essenziale ad una trama che è a metà tra feuilleton e il romanzo di formazione.

E’ semplicemente impossibile non rimanere affascinati da Mildred Pierce, questo personaggio così umano e complesso, a cui chiaramente tanto conferisce Kate Winslet che ormai non ne sbaglia una: Mildred è forte e debole allo stesso tempo e alterna sensualità e maternità con quella naturalezza che solo dei personaggi scritti con grande maestria sanno ottenere (e il merito, in questo caso, è dello scrittore McCain).

Una miniserie che, se tradotta in un film da sala, probabilmente farebbe incetta di Oscar ma che – visti i tempi più limitati del cinema – forse avrebbe risentito di tagli e preferenze narratoriali; limitazioni che invece cinque ore di televisione non impongono.