Oggi Filippo nel suo post su cult for kids si è occupato di Jumanji, film diretto da Joe Johnston.
Nel curiosare tra le notizie riguardanti questo film alquanto singolare, ho constatato che il padre di Alan, Samuel Alan Parrish, ed il cacciatore spietato, Hunter Van Pelt, sono entrambi interpretati dall’attore Jonathan Hyde. Questo è un chiaro riferimento alle vicende di Peter Pan, nella cui versione originale (teatrale) l’attore che recita il ruolo del padre di Wendy ha anche quello del Capitan Uncino.
Nella versione cinematografica di Peter Pan, interpretata in una delle sue varianti Hook-Capitan Uncino, proprio da Robin Williams, questo dettaglio è stato modificato, ma lo spunto di riflessione che ne deriva è notevole.
In molti ci siamo chiesti, vedendo Jumanji, quale fosse il signifaicato profondo di questo film bizzarro e strampalto e forse dietro a queste vicende intrecciate che si ripetono, si nasconde il desiderio da parte del regista di approfondire il tema dei legami familiari.
Ciò che accade ai padri (intesi come predecessori) accade poi anche ai figli, che però hanno la possibilità di cambiare qualcosa che modificherà la vita di tutti i protagonisti.
Il corso e ricorso storico che non si limita a percorrere un cerchio, ma che lascia uno spiraglio dove una singola azione può benevolmente modificare il corso degli eventi.
Si tratta di un film apparentemente semplice, ma in realtà molto complesso e difficile da spiegare, esattamente come Peter Pan.
Il fatto che lo stesso attore interpreti il padre del protagonista Alan e del terribile cacciatore Van Pelt all’interno del gioco Jumanji, ha un significato simbolico molto forte.
Lo stesso significato che in Peter Pan assume le sembianze della lotta interiore tra la crescita e il rimanere bambini, tra l’affrontare responsabilmente la realtà e il continuare a vivere di fantasia, tra accettare il tempo che passa inesorabilmente ed il far finta che si possa sempre rimanere bambini.
Mette in risalto le grandi difficoltà e i profondi conflitti che a volte esistono tra padri e figli, sia in senso stretto della parola, che in senso generazionale, intendendo con padri, i predecessori delle passate generazioni.
Il messaggio del film tuttavia è positivo e prevede che alla fine, le nuove generazioni, imparando dagli errori di quelle passate, superandone i limiti e trovando i punti in comune, riescono a riscattarsi e a riscattare anche la memoria delle generazioni passate.
Se volete rivedere questo film con i vostri bambini potrete, alla luce di questa riflessione fatta insieme, dare una spiegazione in più e approfondirne un aspetto che rimane un pò nascosto dietro una trama così fitta.
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