Come d’incanto è un intelligente esempio di auto-ironia, in quanto si tratta di una parodia dei cliché dei cartoni animati Disney, realizzata dalla Disney stessa. E da alcuni specialisti che in passato hanno lavorato ai Classici Disney, specialmente il regista Kevin Lima e il compositore Alan Menken. Del film abbiamo già parlato nella rubrica Cult for Kids, mentre qui trovate anche una riflessione realizzata dalla nostra Beatrice.
Come d’incanto nasce circa dieci anni prima della sua effettiva uscita nelle sale, dunque intorno al 1997. E’ in quell’anno che la Touchstone, una sussidiaria della Disney, acquista lo script di Bill Kelly, che ha una struttura molto simile a quella del film che poi sarebbe stato realizzato, ma senza quel dichiarato omaggio al canone Disney che sarebbe in seguito diventato centrale nel prodotto finito. L’idea venne a Kevin Lima nel 2005, quando gli fu assegnata la regia dopo una serie di false partenze (prima di lui erano stati assunti Rob Marshall e Jon Turtletaub).
Lima realizzò una lunga serie di storyboard che descrivevano l’intera pellicola, e presentò questi al presidente dei Walt Disney Studios Dick Cook, che gli diede subito il via libera. Come d’incanto fu il primo film ibrido tra live action e animazione tradizionale a essere prodotto dalla Disney sin dai tempi di Chi ha incastrato Roger Rabbit?. Per realizzare le sequenze animate, che ritraggono Amy Adams, James Marsden e Susan Sarandon in forma animata nell’idilliaco regno di Andalasia, lo studio fu costretto ad appaltare il lavoro alla James Baxter Animation, visto che aveva chiuso il reparto dell’animazione 2D dopo l’esplosione della nuova animazione CGI. Lima fu molto preciso: la protagonista, Giselle, doveva essere un incrocio tra la Adams e una classica principessa Disney, senza risultare una caricatura. Lo scopo era creare una sequenza a cartoni che fosse citazionista, ma senza risultare nostalgica. Possiamo dire che la missione sia riuscita.
A seguire, James Marsden emerge letteralmente dal mondo dell’animazione alla Manhattan del 21° Secolo!