Proseguiamo il nostro viaggio nel mondo dei Pirati dei Caraibi, che ci porterà fino all’uscita del quarto film della saga, Pirati dei Caraibi: Oltre i confini del mare, previsto per il 18 maggio. Vi ricordiamo anche le altre nostre rubriche, i film di pirati, i personaggi e i video tratti dalla saga.
La volta scorsa ci siamo chiesti “cos’è un pirata senza la sua nave?”. Oggi rilanciamo la domanda: cos’è un pirata senza Tortuga? La Isla Tortuga è un luogo geografico reale, una delle isole di Haiti, nei Caraibi. Un luogo paradisiaco di recente purtroppo funestato da un terribile terremoto. Ma nel 17° Secolo, Tortuga era la Mecca dei pirati, il rifugio per eccellenza.
Scoperta nel 1493, durante il primo viaggio di Cristoforo Colombo in America, fu chiamata dall’esploratore genovese Santa Ana, e inizialmente popolata da coloni spagnoli. In seguito giunsero inglesi e francesi, che intorno al 1629 furono debellati dagli Spagnoli, guidati da Don Fadrique de Toledo. Gli spagnoli fortificarono dunque l’isola, ma in breve l’esercito iniziò ad abbandonarla per sradicare i coloni francesi anche dalla vicina isola di Hispaniola, e così i francesi tornarono all’attacco e nel 1630 costruirono Fort de Rocher.
Dal 1630, Tortuga fu divisa tra colonie francesi e inglesi, con periodici contrattacchi degli spagnoli che, nel 1635 e nel 1638, tornarono per tentare ancora di soggiogare o cacciare i coloni spagnoli, inglesi e i nuovi arrivati, gli olandesi. Ma sempre senza successo. Nel frattempo, il fiorire di queste colonie portò i bucanieri europei a Tortuga, che elessero base delle operazioni. Verso il 1640, i pirati iniziarono a definirsi i “Fratelli della Costa”: la popolazione dei pirati era composta prevalentemente di francesi e inglesi, con qualche olandese. Nel 1645, il governatore francese “importò” circa 1650 prostitute per calmare i bollenti spiriti dei bucanieri.
L’era dei bucanieri tramontò negli ultimi decenni del secolo, a partire dal 1670, quando il pirata gallese Henry Morgan iniziò a invitare i pirati a Tortuga, con la proposta di lavorare sotto il suo vessillo. All’epoca, i pirati lavoravano praticamente per la Francia, che li usava per avere maggiore controllo sulla regione dei Caraibi, ma nel 1680, un atto del Parlamento impedì la navigazione sotto bandiere straniere, e così facendo si pose fine per sempre all’era della pirateria europea. Il colpo di grazia arrivò con il Trattato di Ratisbona del 1684, che rese ufficiale la fine dei bucanieri: buona parte di questi ultimi fu ingaggiata nella marina per scovare i loro vecchi compari.
Nella saga dei Pirati dei Caraibi, Tortuga appare proprio nelle vesti di rifugio, porto franco, luogo in cui nascondersi o reclutare nuovi uomini per nuove missioni. L’isola è fuori dalla giurisdizione della Royal Navy inglese e della East India Trading Company. E’ lì che Jack Sparrow e Will Turner cercano un equipaggio per dare la caccia a Barbossa, arrivando a ormeggiare la nave della marina Interceptor. Ed è sempre lì che Jack torna per reclutare novantanove marinai per pagare il suo debito a Davy Jones, a loro insaputa. Infine, Jack e Gibbs vengono abbandonati a Tortuga da Barbossa, che alla fine di Pirati dei Caraibi: Ai confini del mondo spinge l’equipaggio della Perla Nera all’ammutinamento.
La prossima settimana, salperemo nuovamente per mare a bordo di un’altra nave leggendaria, l’Olandese Voltante!