Mancano poche settimane all’uscita di Rango, il film d’animazione diretto dal regista Gore Verbinski che torna a collaborare con Johnny Depp dopo il grande successo della trilogia dei Pirati dei Caraibi. Nell’attesa la redazione di ScreenWEEK.it ha deciso di ripercorrere in ordine cronologico le migliori interpretazioni di Depp nella sua lunga carriera come attore. Dopo avervi parlato di Edward Mani di Forbice, Buon Compleanno Mr.Grape e di Ed Wood, è arrivato il momento di spendere due parole nei confronti di una commedia romantica e un po’ folle: Don Juan De Marco maestro d’amore.
Scritta e diretta nel 1994 da Jeremy Leven, questa pellicola racconta la storia di uno psichiatra vicino alla pensione (Marlon Brando), che si ritrova a dover guarire in pochissimo tempo un giovane ragazzo che ha tentato il suicidio (Johnny Depp). Il paziente, che ha una personalità decisamente complessa, è convinto di essere tale Don Juan, un incredibile amatore con il look da Zorro, che nella sua vita è riuscito ad avere più di 1500 donne, ma che ciononostante continua a soffrire per amore. Tra i due nasce una grande amicizia, a tal punto che sarà lo stesso psichiatra ad essere “guarito” dal suo paziente.
Nessuno aveva dubbi sul fatto che Johnny Depp fosse un rubacuori, ma, nel caso la questione non fosse stata troppo chiara, una pellicola ha cercato di fare il punto sulla questione, anche se il risultato non è stato certo degno delle aspettative. Don Juan De Marco, infatti, non è un film perfetto e questo è meglio dirlo subito. Si tratta di una rivisitazione del mito del Don Giovanni che, pur vivendo di una profonda ambiguità, non riesce a mantenere sempre alta quell’atmosfera sognante cui troppo spesso cerca di ambire, il più delle volte risolta banalmente in un eccesso di sentimentalismo.
Il risultato è un film che si potrebbe definire “riuscito a metà”, ma che comunque presenta qualche punto a suo favore, a cominciare da un cast che non è certo dell’ultima ora e da qualche momento realmente suggestivo, che ci accompagna verso un finale che – evitando spoiler di qualsiasi genere – cerca di fare sue le parole un tempo dette da Billy Wilder all’interno del suo A Qualcuno piace Caldo: nessuno è perfetto.