Rango: “Un film lasagna”

Rango: “Un film lasagna”

Di Gabriele Niola

Rango Gore Verbinski foto dalla premiere 1
Rango è come una lasagna con molti strati. I ragazzi non possono capire molti dei riferimenti e si godono la commedia, poi quando il film si fa più esistenziale i ragazzi rispondono seguendo la logica dei sogni, stanno sulla sedia e se la godono. Al contrario se sei un film-geek per te c’è qualcosa di più, allo stesso modo di un adulto che può invece godere di un certo humor. Il punto è che se hai 300 sconosciuti diversi tutti in una stessa sala devi dare ad ognuno qualcosa di diverso“.
A delirare sul film multistrato è Gore Verbinski in persona, regista di Rango, arrivato a Roma per promuovere l’uscita del suo primo lungometraggio d’animazione.
Verbinski è praticamente un reduce. Dopo tre megacolossal di successo come la trilogia di I pirati dei Caraibi, in cui è stato stritolato dal reparto marketing (tanto che dopo l’ottimo primo film gli altri due sono stati dei pasticci esagerati) non ne può più e per disintossicarsi ha provato a fare qualcosa di difficilissimo, un film d’animazione.
Mi sembrava una buona storia da raccontare e mi sembrava il momento buono per fare un film animato“, non sono servite molte altre motivazioni.

Come fa animazione qualcuno che non l’ha mai fatta prima?
Pensando a Miyazaki e agendo come ho sempre agito. Adoro la logica da sogno del maestro giapponese ma poi ho cercato di lavorare come sono abituato a fare, senza pensare di cambiare. Penso che una collisione del live action e dell’animazione, un travaso di professionisti, sia la perfezione, è una cosa che trovo affascinante perché si può fare qualsiasi cosa. Se voglio posso inserire delle vongole che mi psicoanalizzano, i limiti non sono più nella tecnica ma solo nell’immaginazione“.

Beh di sicuro per Rango l’unico limite è l’immaginazione…
Si è strano. In certi momenti abbiamo fatto in modo di dare l’impressione che Rango sembri sapere che la città in cui si trova è uno stage western. E’ un camaleonte-attore in cerca di un’identità e quando vede un contesto western si cala nel personaggio dell’eroe“.

Sta nel west ma all’inizio lo vediamo cadere da una macchina in corsa, quindi è un personaggio moderno…
Rango è un outsider, viene dalla modernità ed è come un viaggiatore nel tempo. Ci sono due mondi separati da una strada che è anche un confine da attraversare. E i suoi problemi non sono lontani da quelli tipici dei film western, anche nel west c’erano ricerche dell’identità e problemi di vita e di morte, dovevi prendere decisioni non semplici.
I problemi esposti in Rango sono legati all’identità dell’individuo, quell’identità che è spirituale. In questo modo si creano quei due mondi differenti a cui accennavo prima, eppure se vai alla radice scopri che si tratta di un mondo solo. E strano!
“.

Si. Ma non è solo West ci sono molti altri generi mescolati, lo si intuisce anche dalle musiche
La musica mi è arrivata da un amico che ha composto la canzone Rango prima che io pensassi al film. Quando poi ho cominciato a scriverlo e mi serviva un nome per il personaggio mi è venuta in mente quella canzone.
Devi immaginare che è un film nel film nel film. In questo senso la musica di Zimmer doveva fare quel lavoro, rendere contemporaneo i diversi genere. Essere nuovo e vecchio allo stesso tempo
“.

Nuovo, vecchio e anche abbastanza spietato. Rango è un film dove la morte è ovunque, continuamente citata e spesso mostrata, una cosa lontana dal tipico film per bambini
Non so quando l’idea di dramma sia diventata non appropriata per i bambini. Non so quando è cominciata quell’idea che se le cose non entravano nell’happy meal non era per bambini. Quando io ero piccolo moriva la mamma di Bambi ed era comunque qualcosa per bambini“.

Dopo quasi 5 anni di Pirati dei Caraibi sembra che l’unica cosa che si è portato dietro sia Johnny Depp
Beh con Johnny siamo amici ed è comodo lavorare con un amico. Un regista sviluppa una relazione unica con ogni attore e con Johnny è bello lavorare perché accadono sempre cose inaspettate, quelle che richiedono ad un attore di essere coraggioso e sperimentare nuove vie che magari non funzionano.
E’ stato così anche per Abigail Breslin, adoro il suo personaggio, così carino e piccolino che poi però è capace di chiedere al protagonista di avere i suoi stivali quando lo ammazzeranno“.

A questo richiamo arriva la piccola attrice diventata famosa per Little Miss Sunshine, qui in veste di doppiatrice.
Il mio personaggio è fantastico! Non si fida mai veramente di Rango, ne capisce il lato oscuro ed in questo è molto diversa da me. E’ stato divertente recitare questo ruolo e fare qualcuno molto lontano da me“.

L’uscita del film in America è prevista per il 4 marzo 2011, mentre da noi arriverà una settimana più tardi, l’11 marzo. Qui trovate la nostra video intervista esclusiva al protagonista Johnny Depp. Su MyMovies trovate invece un divertentissimo video, che contiene l’anteprima dei 6 minuti più esilaranti del film.

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