Dopo la lista dei dieci film più importanti di quest’anno appena trascorso, torniamo con quella dei cinque attori che più di tutti ci hanno impressionati con le loro intense performance. Al solito, è molto difficile ricordare tutto quello che è passato sui nostri schermi nell’ultimo anno, quindi ci affidiamo al fatto che, se questi nomi sono stati i primi a venirci in mente, ci sarà un motivo. Si parte!
5. Joseph Gordon-Levitt – Inception
La giovane star protagonista di 500 giorni insieme ha dimostrato una volta per tutte il suo valore nel blockbuster di Christopher Nolan, tenendo testa a Leonardo DiCaprio nei panni della sua spalla Arthur. Se saprà proseguire su questa strada, diventerà uno dei più importanti attori della sua generazione.
4. Jacki Weaver – Animal Kingdom
Protagonista di pochi film e tante serie TV, Jacki Weaver è passata sotto i radar per troppo tempo, fino ad esplodere in tutta la sua raggelante bravura in questo grande film di gangster australiano. Nei panni di una matrona che sguazza nel crimine e che cerca di tenere unita la famiglia con ogni mezzo. Da brividi.
3. Jesse Eisenberg – The Social Network
La tormentata figura di Mark Zuckerberg, fondatore di Facebook, è resa alla perfezione dall’interpretazione distaccata e fredda di Jesse Eisenberg. Ne esce una persona che soffre in silenzio, incapace di correlarsi con il prossimo ma che segretamente ha fatto tutto quanto proprio per essere ammirato dagli altri. Menzione speciale per Andrew Garfield, che avrebbe meritato quanto il collega di apparire in questa lista.
Non abbiamo incluso The Town nei dieci film dell’anno, per motivi di spazio. Ma Jeremy Renner ci ha spazzati via con il suo lavoro nel film di Ben Affleck. Una strisciante inquietudine si impadronisce dello spettatore ogni volta che Coughlin entra in scena, e Renner sa anche gestire alla perfezione il sottile passaggio da migliore amico ad avversario. Affleck lo ha definito un moderno James Cagney e non aveva tutti i torti.
1. George Clooney – Tra le nuvole
Nel film di Jason Reitman, Clooney ci regala la performance di una vita, e dimostra una volta per tutte di essere l’erede di Cary Grant. C’è una disperazione nel suo sguardo, anche se il resto del suo corpo ostenta una sicurezza costruita ad arte dopo anni d’esperienza. Clooney rende alla grande lo smarrimento del suo personaggio e di un Paese che risente della crisi economica e del crollo delle certezze. D’altra parte, come è stato giustamente sottolineato, c’è una certa vicinanza tra il personaggio di Ryan Bingham e l’eterno scapolo Clooney, e ciò da alla sua interpretazione un livello di profondità maggiore.
Siete d’accordo con le nostre scelte? Volete personalmente impiccarmi all’albero più vicino? Dite la vostra nei commenti!