Qualunquemente, visto in anteprima

Pubblicato il 18 gennaio 2011 di Leotruman

Qualunquemente PosterQualunquemente di Giulio Manfredonia con Antonio AlbaneseSergio Rubini,Lorenza IndovinaSalvatore CantalupoLuigi Maria BurruanoNicola RignaneseAntonio Gerardi.

Durata: 96 minuti

Uscita: 21 gennaio 2011

Cetto La Qualunque (Antonio Albanese) torna in Italia dopo 4 anni di latitanza con una nuova compagna e una bambina di cui non ricorda il nome. Al paese di origine ritrova il braccio destro Pino, la moglie Carmela e il figlio Melo.

Ma una “terribile” ondata di legalità si sta abbattendo sulla piccola cittadina, e Cetto si ritroverà obbligato moralmente a candidarsi a sindaco per non compromettere il suo stile di vita (decisamente al di sopra delle righe) e quello dei suoi più stretti amici.

Antonio Albanese porta nelle sale cinematografiche uno dei suoi personaggi più amati, quel Cetto La Qualunque che pronunciava discorsi assurdi nelle trasmissioni della Gialappa’s Band a favore di “pilu” e cemento armato abusivo.

Cercare di portare sul grande schermo un personaggio televisivo che normalmente regge la scena per non più di 5 minuti è un’impresa veramente ardua.

Cercare di farlo senza puntare su una storia solida (come fece Checco Zalone lo scorso anno con il bel Cado Dalle Nubi) ma svuotando il sacco delle gag e delle battute a raffica è sicuramente il modo più facile, ma anche quello meno produttivo e destinato ad essere dimenticato in fretta.

Se vi chiedete se in sala si ride, la risposta è un sì netto. Si ride tantissimo e alcune battute sono veramente irresistibili (ma d’altronde abbiamo riso già con i poster).

Per non si va oltre. Il film non ha cuore e non ci si riesce ad appassionare semplicemente perché non c’è niente a cui aggrapparsi. Nasce e finisce con la campagna elettorale del protagonista e aspetti invano uno spunto di riflessione (e visto il materiale trattato ce ne sarebbero) che non arriva mai nemmeno alla fine della pellicola.

Una serie unica di battute su legalità e politica è come sparare sulla croce rossa in questo momento attuale, ma non basta a fornire un ritmo costante ad un intero film.

Personalmente da un comico intelligente come Albanese mi aspettavo molto di più, e peccato perché il tutto è condito da una serie di elementi positivi come un’ottima regia, una fotografia molto calda e un attenzione per i dettagli scenografici decisamente al di sopra della media delle pellicola italiane (la reggia kitsch di Cetto è qualcosa di fenomenale!).

Dispiace anche di come sia stato sprecato il personaggio di Sergio Rubini, e personalmente il suo finto-milanese-nato-pugliese non è neanche paragonabile a quello di Dino Abbrescia in Cado dalle Nubi.

Lo dimenticherete in fretta, ma se volete ridere votate La Qualunque senza pensarci due volte.

voto: 5.5

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