Stavo facendo zapping oggi pomeriggio, e con mia sorpresa ho visto che stavano dando Grosso guaio a Chinatown su Italia 1. Scoperto che non ne avevo ancora parlato in questa rubrica, nonostante sia uno dei film della mia infanzia, ho pensato che fosse una buona idea farne il Pezzo di cinema della settimana. Il film di John Carpenter, visto oggi, è uno di quelli invecchiati meno bene nella filmografia del regista, vuoi per la trama sconclusionata, forse anche un po’ troppo. Ma bisogna riconoscere che, in parte, il tono scanzonato e incongruente da fumettone è voluto.
E pensare che tutto è nato da uno script che fondeva elementi del cinema di arti marziali con un setting western. Quando il progetto fu passato dalla Fox nelle mani di Carpenter, la sceneggiatura era stata già ampiamente riscritta da W.D. Richter, che aveva spostato l’ambientazione ai giorni nostri. Prima di Kurt Russell, erano anche stati considerati Jack Nicholson e Clint Eastwood per il ruolo di Jack Burton, ma entrambi erano occupati. Russell fu attirato dal progetto per il personaggio di Burton, “un eroe che ha molti difetti. Jack è un eroe e non lo è, fallisce tante volte quante ha successo. E’ un vero pallone gonfiato“. Carpenter, da parte sua, ci mise la sua capacità di girare con mano sicura l’azione: una regia classica che unisce un gruppo di personaggi anni Trenta (ispirati al cinema di Howard Hawks, uno dei suoi autori preferiti) a un’ambientazione ad film di Bruce Lee, mischiata ancora con la mitologia cinese. Lo scarso successo al box office va proprio ricondotto a questo miscuglio impalpabile di influenze, che hanno reso il film impossibile da vendere. Come spesso è accaduto per Carpenter, Grosso guaio a Chinatown è però diventato un cult di cassetta.
Qui sotto la mitica scena di battaglia iniziale tra i Chang Sing e i Wing Kong.
Vi segnaliamo che qui potete votare i film da voi più attesi della stagione 2011 con un semplice “Mi piace”. E’ il vostro turno per rivelarci quali film non vedete l’ora di gustarvi!