Alcuni pregiudizi duri a morire relegano i film cosiddetti “per i più piccoli” non solo ad una fascia bassa di pubblico, ma anche di cinema. Non esiste cosa più sbagliata e il Cult for Kids di questa settimana è solo uno degli infiniti esempi che si potrebbero citare a riguardo. Oggi abbiamo infatti deciso di parlare di Chi ha incastrato Roger Rabbit?, pellicola del 1988 diretta da Robert Zemeckis e prodotta dalla Disney in collaborazione con la Amblin Entertainment.
Il film, ispirato al romanzo Who Censored Roger Rabbit? di Gary Wolf, racconta la storia di un mondo, quello della Hollywood dei primi anni ’50, all’interno del quale cartoni animati e esseri viventi convivono in maniera pacifica, o quasi. Un misterioso omicidio porterà il detective privato Eddie Valiant (Bob Hoskins) a raggiungere le tracce di Roger Rabbit (doppiato da Charles Fleischer), coniglio animato e principale sospettato di questo delitto. Roger è ovviamente innocente e qualcuno, come suggerisce il titolo, ha cercato di incastrarlo. Ma chi e perchè?
I meriti che si possono attribuire a questa pellicola sono tantissimi, primo fra tutti il fatto di aver contribuito in maniera determinante a rivoluzionare le potenzialità della tecnica mista, in grado di portare sullo schermo personaggi in carne ed ossa e cartoni animati. Non è stato sicuramente il primo film a mostrare scene simili (basta ricordare ad esempio Mary Poppins o Pomi d’ottone e manici di scopa), ma una cosa è certa: una simile interazione tra live action e cartoon non si era mai vista! L’illusione creata da Robert Zemeckis – un regista che è riuscito a fare del blockbuster una vera e propria forma d’arte – non ha avuto precedenti ed è riuscita a rimanere intatta fino ai giorni nostri.
A quella che si può a tutti gli effetti definire “una gioia per gli occhi” si può aggiungere una sceneggiatura perfetta, che, immersa in un’atmosfera degna dei migliori film noir, presenta personaggi ben caratterizzati e interpreti in stato di grazia. Primo fra tutti Bob Hoskins, che interpreta il ruolo di un uomo sull’orlo del baratro, disilluso e dedito all’alcol; lo segue a ruota Christopher Lloyd (che aveva già collaborato con il regista in Ritorno al Futuro), nei panni di un Giudice sopra le righe, particolarmente inquietante e deciso a eliminare i cartoni dalla faccia della terra.
Il resto è storia, in tutti i sensi. Sì, perchè Chi ha incastrato Roger Rabbit? è stato sul serio uno spartiacque, in grado di segnare in maniera indelebile il corso della settima arte.