Nome: Thor
Altre identità: Donald Blake, Jake Olson
Prima apparizione: Journey into Mistery #83, agosto 1962
Poteri: dio del tuono, che controlla grazie al martello Mjolnir
Gruppi: i Vendicatori
Interpretato sullo schermo da: Chris Hemsworth
Iniziamo oggi un percorso che ci porterà a fare la conoscenza del cast di personaggi che popolano le storie di Thor, versione Marvel Comics. Gli stessi personaggi verranno in buona parte trasposti sul grande schermo nel film di Kenneth Branagh, in uscita a maggio 2011. Perciò è necessario conoscerne prima le controparti a fumetti… e non possiamo che partire proprio con il nostro protagonista assoluto: Thor.
“Come puoi creare un personaggio più forte del più forte? Alla fine ci arrivai: non avrei creato un uomo, ma un dio”: così Stan Lee spiega la genesi di Thor, creato poco dopo Hulk, l’essere più forte del mondo. Lee decise di cercare tra le leggende nordiche il suo protagonista, perché quelle greco-romane erano già eccessivamente popolari. E così scelse il dio del tuono Tor, figlio di Odino, dotato di lunghi capelli e una fluente barba rossa nonché armato del martello Mjolnir, in grado di distruggere le montagne. Nelle leggende, Tor è sposato alla dea Sif, ha diversi figli e guida un carro trainato da due capre, Tanngrisnir e Tanngnjóstr. La genialità di Lee sta nel fatto di aver preso un irascibile dio norvegese e averlo trasformato in un supereroe biondo che difende la terra dai malvagi, compreso il fratellastro Loki.
Il Thor della Marvel, creato graficamente da Jack Kirby e scritto a lungo dal fratello di Stan, Larry Lieber, ha anche il consueto alter ego umano, nella forma del medico Donald “Don” Blake. Blake è zoppo, in perfetta sintonia con l’umanizzazione dell’eroe operata da Lee e dalla Marvel. Il suo bastone, se battuto sul terreno, si trasforma in Mjolnir e fa assumere a Blake le sembianze di Thor. Le origini di Blake sono uno dei più famosi casi di retro-continuity della storia Marvel: inizialmente, viene detto che Thor, esiliato da Asgard dal padre Odino, è stato costretto a incarnarsi nel corpo di Blake, immemore del suo passato divino. Poi però si scopre che in realtà Blake non esisteva prima di Thor, di cui è una sorta di proiezione, un avatar se vogliamo.
Negli anni Novanta, dopo essere morto nella battaglia contro il malvagio Onslaught e risorto prima in un universo parallelo (la cosiddetta “Rinascita degli eroi”) e poi nell’universo Marvel classico, Thor assume per breve tempo l’identità di Jake Olson, un paramedico ucciso per colpa del dio, durante un violento scontro a Manhattan. Il guaio è che Olson non era poi un santarellino, e presto Thor si vede costretto ad affrontare accuse pesanti, come ad esempio un traffico di plasma. Dopo essere risorto per l’ennesima volta in seguito al Ragnarok (il crepuscolo degli dei nella mitologia norrena), Thor torna a incarnarsi in Don Blake, e l’identità persiste anche nelle storie attuali.
Il Thor del film è una via di mezzo tra quello classico (di cui conserva l’idea dell’esilio da Asgard) e quello Ultimate. Le storie della linea Ultimate sono un tentativo di aggiornare concettualmente e graficamente i supereroi Marvel secondo uno stile più moderno. Nella serie Ultimates di Mark Millar e Bryan Hitch, Thor è un infermiere norvegese che all’improvviso ha una rivelazione cristologica: scopre di essere il figlio di un dio, giunto sulla terra per salvarla. Nessuno gli crede, e a un certo punto Loki interviene per far credere a tutti che in realtà quell’uomo è solo suo fratello, impazzito dopo un esperimento del governo norvegese che gli ha donato il controllo del martello Mjolnir, basato sulle leggende degli antichi Asi.