Dopo aver conquistato il mondo con la saga di Ong Bak, i thailandesi non sono rimasti certamente con le mani in mano: vista l’attuale moda dei supereroi, hanno pensato bene di dare la loro versione con Red Eagle, che pesca a piene mani dall’iconografia dei cinecomic americani, mischiandoli con un tocco inequivocabilmente orientale. Al punto che l’eroe di turno sembra una versione agguerrita del Kato di Bruce Lee (aiutante del Calabrone Verde). Botte da orbi, identità segrete e una messa in scena che non ha nulla da invidiare agli analoghi prodotti USA: Red Eagle promette proprio bene, al di là di una certa ingenuità della trama.
Che fa più o meno così: un corrotto politico sta per dare il suo assenso alla costruzione di una nuova centrale nucleare. La gente si oppone, ma non può fare nulla. E così, nasce un nuovo eroe: Red Eagle, pronto a fermare il piano a costo di uccidere chiunque gli si metta davanti. Finché il politico non gli lancia contro una nemesi, Black Demon. Dirige il regista de Le lacrime della tigre nera, Wisit Sasanatieng. Buona visione! Ah, non spaventatevi: il 2553 thailandese è il nostro 2010…