Mettetevelo in testa: non salveranno il mondo, ma queste cheerleaders sono dei personaggi piusttosto complessi per cui vale la pena fare il tifo.
La reputazione delle cheerleader nella televisione Americana è complicata: per una serie di clichè, la cheerleader è sempre il personaggio più antipatico; la tipica ragazza bella e popolare con poco cuore e cervello. Ma con Heroes e Glee le cose sono leggermente cambiate.
Ed eccoci a Hellcats, il nuovo telefilm (prodotto da Tom Welling) che partirà stasera sulla CW, e che presenta – con uno sguardo sorprendentemente dolce – la squadra di cheerleaders della Lancer University, che è appena stata invasa dall’ousider Marti Perkins (Alyson Michalka). Marti chiama le cheerleader “membri di un piccolo culto felice”, mentre il suo amico Dan (Matt Barr) aggiunge di “non fidarsi di alcun tipo di civiltà che costruisca piramidi” – ma il cheerleading è l’unica cosa che può salvare il futuro della giovane Marti, quando la sua borsa di studio le viene negata. Dopo un po’ di scene alla Bring It On, Marti non solo si ritrova a lasciare i giudici a bocca aperta, ma anche a guidare le ragazze.
Si, il pubblico dovrebbe preparsi a rimare quantomeno perplesso di fronte al concept fantasioso che a) è così facile ottenere una borsa di studio, anche a semestre inoltrato; e b) è protagonista una che tutto sa e tutti conosce. Ma una volta che questo concept si è fermamente stabito, Hellcats in realtà supera le aspettative (basse, a dire il vero), con una serie di personaggi “multi-level” che riescono facilmente a farti dimenticare i pregiudizi. Le nuove colleghe di Marti includono l’ammirevole ragazzo-cheerleader Lewis (Robbie Jones), che è sexy ma allo stesso tempo dolce, e Savannah (Ashley Tisdale), per la quale fare la cheerleader è tutto e che, di conseguenza, prende molto (forse troppo) seriamente quello che fa.
“Non diventare una di loro”, Dan chiede a Marti, ma una volta che questa sembra accettare che c’è molto di più dietro questo “piccolo culto felice”, è chiaro che presto sarà una di loro. Si prova una certa eccitazione nel vedere, una volta tanto, una outsider che entra di diritto in un mondo che non le apparteneva, che diventa una parte di questo, di questa “famiglia”, più che vederla provare a convertire tutti gi altri alla sua causa, e Hellcats promette proprio questo. E sarebbe anche facile fare di questo show la solita storia di un gruppo di ragazze cattive l’una con l’altra – e con quel titolo, sarebbe anche una mossa pubblicitaria stupida non farlo – e certo, c’è anche abbastanza “cattiveria”, ci sono gli elementi tipici della soap-giovanile, ma in definitiva Hellcats – lasciati a casa tutti i pregiudizi verso un serial del genere – eccede piuttosto bene le aspettative.