A seguito delle rivelazioni di Casey Affleck, il velo di mistero intorno a I’m Still Here sta crollando rapidamente. Ormai non c’è più alcun dubbio: la cronaca di un anno nella vita della star Joaquin Phoenix non è un documentario ma un “mockumentary”. Ora salta fuori che anche il presentatore David Letterman, che ha intervistato l’attore in una puntata del suo show riproposta per intero nel film, sapeva tutto. Lo rivela Bill Scheft, uno degli autori della trasmissione:
“Dave sapeva tutto e si è divertito tantissimo perché ha potuto improvvisare. E’ stato un momento di grande televisione. Ma voglio prendermi il merito per la battuta ‘Credo di dovere le scuse a Farrah Fawcett‘. Quella gliel’ho suggerita io durante la pausa. Ho detto a diverse persone che tutti erano d’accordo, ma non solo la gente non mi crede, addirittura mi dicono che mi sbaglio e che Phoenix è schizofrenico e ha bisogno d’aiuto, altrimenti finirà come il fratello River. E io rispondo che non è così, che ho visto le annotazioni per il segmento dello show, e che tutto era una messa in scena. Ho visto il fratello di Ben Affleck mentre registrava tutto dietro le quinte”.
Insomma, l’umiliazione pubblica di Phoenix era stata deliberatamente messa in scena da due bravissimi attori. Purtroppo ho perso il film a Venezia, ma sapere tutto ciò non toglie per me fascino al progetto, anzi: se le critiche negative dicevano che il film sembrava non avere uno scopo, sapere che si tratta di un falso costruito ad arte lo rende all’istante un discorso consapevole sulla celebrità. Non resta che sperare in una distribuzione italiana. Qui sotto, per intero, l’apparizione di Phoenix al Letterman Show. Qui, invece, la nostra recensione.
(Fonte: THR)