Lo scorso 30 luglio il regista e premio Oscar Gabriele Salvatores ha festeggiato 60 anni ed al Corriere del Mezzogiorno aveva dichiarato che per festeggiare al meglio si era fatto non uno bensì tre regali.
Il primo, una visita dallo psicanalista:
«…l’incontro con uno psicanalista freudiano, pur con 20 anni di ritardo, per una revisione dei miei motori, per scoprire cosa mi è caduto per strada e non mi sono fermato a raccogliere»
Il secondo, accettare il ruolo di giurato della 67° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia, propostogli da Quentin Tarantino, suo carissimo amico nonchè presedente di giuria
«…mi piace il confronto con i colleghi, la conoscenza più profonda con loro, l’immersione affettuosa nei sogni degli altri. Ogni festival è l’istantanea di quello che succede nel cinema».
Il terzo, scrivere e dirigere un documentario sugli anni ’60
«…non solo, l’anno d’oro del nostro cinema, dalla dolce vita in poi, ma anche quello delle Olimpiadi, Kennedy, le migrazioni interne, la prefazione del boom: ho cercato di usare tutto questo enorme materiale per creare senza attori una vera fiction su una famiglia del Sud che viene a Milano, un po’ quella di Rocco di Visconti e un po’ anche la mia. Cinegiornali Luce, inchieste, Fellini e Antonioni, spezzoni straordinari di vita, storia vista da un bambino che forse sono io».
Ma il grande regista non poteva ancora sapere che il suo documentario dal titolo 1960 sarebbe stato presentato fuori concorso alla 67° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia domenica 5 settembre
Ecco la sinossi di 1960
Estate 1959, la voce di un adulto rievoca quei giorni in cui lui era un bambino del sud che non conosceva nulla. Il ricordo di quell’estate è ancora vivo nella sua memoria: l’ultima trascorsa con il fratello Rosario, prima di trasferirsi a Milano.
Tra i due si è instaurato poi un rapporto epistolare ma dalle lettere che arrivano dal nord Rosario appariva cambiato, sembrava avesse dimenticato la promessa di matrimonio fatta a Rosalba, la ragazza del paese che lo aspettava.
La famiglia decide così di partire per riportare il figlio a casa.
Inizia un lungo viaggio attraverso l’Italia del boom economico che li porterà alla scoperta della verità.
Giuseppe Cederna è la voce narrante di 1960 che è stato prodotto dalla Rai Cinema e realizzato con le immagini delle Teche Rai
La Offside il prossimo 9 settembre presenterà anche un film in concorso La solitudine dei numeri primi di Saverio Costanzo, tratto dall’omonimo libro di Paolo Giordano, vincitore del premio Strega 2008. Se volete saperne di più su questo bell’adattamento cinematografico non dovrete fare altro che cliccare QUI.
Gabriele Salvatores a febbraio inizierà le riprese del suo prossimo film Educazione siberiana, tratto dall’omonimo romanzo d’esordio scritto da Nicolai Lilin, a cui sta lavorando con Stefano Rulli e Sandro Petraglia.
Ma prima di lasciarvi vorrei rispolverare una vera chicca …. lo scorso 19 marzo ho avuto il piacere e soprattutto l’onore di conoscere il grande Maestro Gabriele Salvatores in occasione della presentazione a Bari del suo ultimo film Happy Family e qui trovate non solo il post ma anche il regalo che fa fatto in esclusiva per gli amici di Screenweek!!!
Vi ricordo che potete continuate a seguire la 67° edizione della Mostra Internazionale d’Arte Cinematografica di Venezia attraverso tutte le news che trovate QUI.