Eccoci arrivati a uno dei miei preferiti: Ghostbusters è uno dei migliori esempi di come negli anni ’80 si riuscisse a fondere più generi, come in questo caso la commedia e l’orrore, ottenendo film capaci di resistere al giudizio del tempo. In questo senso, il film di Ivan Reitman è un’irresistibile commistione di azione, risate e qualche spavento che tiene incollati gli spettatori dal primo all’ultimo minuto, anche grazie a un cast incredibile – Bill Murray, Dan Aykroyd, Harold Ramis, Ernie Hudson, Rick Moranis e Sigourney Weaver – diretto con grande senso dei tempi comici.
Curioso pensare che un team così perfettamente bilanciato sia stato inizialmente pensato da Dan Aykroyd e Harold Ramis come molto diverso: al posto di Murray doveva esserci John Belushi, morto durante la stesura del copione, al posto di Hudson Eddie Murphy e il ruolo di Louis Tully sarebbe dovuto andare a John Candy. Ramis inoltre non avrebbe dovuto interpretare Egon Spengler, ma dopo una serie di provini senza successo, durante in quali furono testati Chevy Chase, Michael Keaton, Christopher Walken, John Lithgow, Christopher Lloyd e Jeff Goldblum, Ramis accettò perché capì di conoscere il personaggio meglio di chiunque altro. Se Murphy avesse accettato il ruolo, inoltre, Winstone Zeddemore sarebbe apparso prima nel film, accompagnando anche gli Acchiappafantasmi nella scena dell’albergo e facendosi inzaccherare da Slimer al posto di Murray.
Insomma, un percorso tortuoso che alla fine ha portato, per nostra fortuna, alla commedia di maggior successo degli anni ’80. Qui sotto… “Pigliala!”.