Cronache dal festival del glamour
Terribile. Sto sbagliando tutto. Credevo di aver capito, quando la fortuna mi si e’ rivoltata contro. Stamattina un incidente diplomatico colossale rischia di farmi perdere tutto il mio appeal glamour demolendo i miei sforzi per apparire credibile in questo festival.
Un ufficio stampa straniero (e gia’ qui mi si sarebbero dovute drizzare le antenne) ha inviato a molti gioranlisti italiani un invito per una colazione allo spazio di Cinecitta’ (che di fatto poi e’ lo spazio italiano del festival). La cosa era sponsorizzata dal Festival del Film di Roma, con un chiaro e giusto intento tra il promozionale e il giornalistico. Magari dare anche qualche informazione sulla prossima edizione.
Parlando di questa colazione con alcuni ragazzi del Festival di Roma mi ero visto rispondere che non ne sapevano nulla (e due, neanche qui mi sono accorto di nulla, che disastro…), io pero’ imperterrito, e convinto che un evento mattutino sarebbe stato decisamente piu’ chic e selezionato di uno serale, non ho voluto sentire ragioni.
Stamattina alle 9 in punto ero davanti allo spazio Cinecitta’. Gia’ vedevo poca gente (e tre! Duro come un sasso io…) e la ragazza con la lista all’entrata non era italiana (e quattro! Quando mi metto in testa una cosa…), mi chiede il mio nome e controlla la lista. Non ci sono. Che colpo! Dico che in effetti non ho confermato la mia presenza perche’ non sapevo che fosse necessario, pensavo che ricevere l’inivito fosse sufficiente e dico che comunque sono della stampa. Lei un po’ riluttante mi lascia entrare. Ancora scevro di sospetti sulla figuraccia che mi attende entro e affamatissimo mi dirigo al settore caffe’ e brioche. Prendo un caffelatte’ e croissant da gran signore e con disinvolta calma mi metto in un luogo appartato a sorseggiare e impucciare con stile. Intorno a me le alte cariche del Festival di Roma ricevevano giornalisti. Tutto molto sparuto pero’ e la mancanza di volti noti cominciava ad insospettirmi.
Dopo poco si avvicina una signora che in inglese mi chiede io chi sia. Gli rispondo in italiano che sono un giornalista e lei fa “Ah…….”, faccio finta di niente perche’ non so che cosa dire e mi rimetto a mangiare (a posteriori posso dire che questa e’ stata una scelta pessima).
Si allontana, parlotta e ritorna dicendomi che forse quello non e’ lo spazio per me, dovrei andare dall’altra parte e mi indica. Io mi scuso e pensando di aver risolto le mie incertezze mi dirigo da quell’altra parte che mi aveva indicato ma la situazione non cambia di molto.
In poco capisco insomma di essere finito in un evento per stampa straniera in cui ci sono un numero predefinito di interviste fissate. Un evento a numero chiuso nel quale quelli come me non erano minimamente previsti. Il dramma pero’ era che a quel punto io dovevo mandare un articolo a tutti i costi!
La sera prima infatti non avevo inviato una cosa perche’ volevo prima vedere l’ultimo film e contavo di utilizzare il WiFi dello spazio di Cinecitta’ la mattina dopo. Cosi’ in fretta apro il portatile e comincio. Di lontano sento serpeggiare l’odio nei miei confronti e capisco di essere percipito come “lo scroccone” (io??????). L’imbarazzo e’ ai massimi livelli e ad ogni silenzio temo l’arrivo di Rondi a cacciarmi a bastonate. Scapperei ma devo inviare e subito quel documento perche’ poi mi inizia un altro film.
Mentre scrivo di fretta sento addirittura due dell’organizzazione che vicino a me dicono ad alta voce: “Non so chi sia, e’ uno che si e’ infilato”. E a quel punto reagisco: “No infilato no! Io ho ricevuto invito!” mi guardano come per dire “Si vabbe’ va’…. imbucato….” e se ne vanno.
Finisco in fretta ed esco.
Il mio fattore glamour e’ sotto i piedi. Non so che posso fare per rimontare…. Forse indossare tutti i giorni lo smoking fino alla fine della manifestazione.
continua