Regia: Daniel Monzòn
Cast: Carlos Bardem, Luis Tosar, Antonio Resines, Marta Etura
Durata: 111 minuti
Anno: 2010
Quando un giorno riconosceremo a Jorge Guerricaechevarria il merito che gli spetta sarà sempre troppo tardi. Sceneggiatore di alcune delle pellicole più interessanti del cinema spagnolo degli ultimi 20 anni, nonchè fido collaboratore di Alex de la Iglesia, dimostra con Cella 211, se ancora ce ne fosse bisogno, di avere una padronanza non comune dei generi e dello svolgimento di una trama dai molti risvolti, che non necessariamente segua quella struttura in 3 atti che caratterizza il 90% delle produzioni cinematografiche commerciali.
Cella 211 parte come un’interessante variazione sul tema del cinema carcerario: al posto del detenuto che cerca di evadere c’è un secondino rimasto nel braccio dei violenti durante una rivolta, mischiatosi tra i detenuti per non essere malmenato, che cerca di uscire incolume dal carcere occupato. Questo presupposto rivolta la trama classica rendendo i detenuti secondini (poichè loro comandano in quel momento) e spostando l’attenzione su un altro tipo di conquista della libertà. Ma a metà film tutto cambia all’improvviso con un gran colpo di scena aumentando il tasso di interesse sociale della pellicola.
Quello che invece non manca mai nel film di Daniel Monzon è un’acuta caratterizzazione dei personaggi, è infatti dallo scontro di intelligenze tra il protagonista e Malamadre, capo autoproclamato dei detenuti riottosi, che scaturisce ogni evento. Con un occhio più al riscatto del protagonista che all’umanità dei carcerati il regista sembra tenere più che altro alla suspense e alla tensione dell’inganno portato avanti dal secondino sotto mentite spoglie.
Con una messa in scena molto scarna e invisibile sembra voler ricalcare il miglior cinema di serie B, centrando sull’intreccio la propria attenzione e lasciando che propria idea di mondo scaturisca da tutti gli eventi collaterali alla trama, il duo Monzon/Guerricaechevarria riesce nell’intento di realizzare un film di intrattenimento più politico di quanto sembri.
Grande cinema di carcere? Cinema politico? Cinema d’azione? Cinema d’evasione? Quante cose è insieme Cella 211? Qui le altre critiche